Prende 12 multe con il T-red, fa ricorso e vince: l’impianto non era a norma
Il giudice di pace ha assecondato il ricorso del cittadino che tra maggio e giugno dello scorso anno era stato attenzionato dal dispositivo elettronico ben 12 volte. L’impianto, non a norma, era infatti privo della corretta omologazione, necessaria per la messa in uso su strada
GIULIANOVA. Tra maggio e giugno dell’anno scorso ha preso 12 multe con il T-red al bivio Bellocchio. Ha fatto ricorso al giudice di pace e quest’ultimo gli ha dato ragione perché l'impianto non sarebbe a norma per l’errata omologazione.
È una sentenza destinata a fare giurisprudenza quella a favore dell’automobilista G.G., difeso dall'avvocato Ciro Iaconi, che per tutte le multe prese avrebbe dovuto pagare 2.100 euro. Secondo il giudice di pace Ottavio Firmani, così come scritto nella sentenza pronunciata il 24 gennaio, i T-red (i sistemi per il controllo semaforico) sono autorizzati dal ministero dei Trasporti, ma avrebbero dovuto ricevere l’omologazione da una ditta terza e non dalla stessa che ha fornito i dispositivi. «L’ordinanza del 19 aprile 2024 della Corte di Cassazione», spiega l’avvocato Iaconi, «ha chiarito definitivamente la differenza tra omologazione e approvazione dei dispositivi di rilevamento delle infrazioni. La Corte ha stabilito che solo i dispositivi omologati da ditte terze, rispetto a quelle che forniscono i T-red, possono essere utilizzati per accertare le infrazioni stradali, poiché solo l’omologazione garantisce la precisione e l’affidabilità dello strumento.
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