Sant'Omero, assalta il bar dove 48 ore prima ha tentato un’estorsione

Appena rimesso in libertà dal giudice, il giovane ruba un furgone davanti al tribunale e torna a far danni nel locale di Garrufo spaccando la vetrina. I carabinieri gli trovano in casa merce rubata

SANT’OMERO. Il giudice lo rimette in libertà per la tentata estorsione commessa ad un barista di Garrufo e lui, un minuto dopo aver messo il naso fuori dal palazzo di giustizia di Teramo, ruba un Fiorino per tornare a minacciare e fare danni allo stesso bar. Riccardo Santoro, due giorni dopo il primo arresto, è ora in carcere con l’accusa di minacce e danneggiamento aggravati. A fermarlo sono stati i carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata, a Garrufo di Sant’Omero, dove Santoro era tornato a far danni.

Il 33enne di Anagni (Frosinone), ma residente nella frazione santomerese, mercoledì sera ha fatto il far west nello stesso bar dove aveva tentato l’estorsione di 600 euro nei confronti del titolare, quale “riscatto” per la restituzione delle chiavi e del telecomando di sua proprietà. Prima di finire di nuovo fra le braccia dei carabinieri diretti dal luogotenente Mario De Nicola e coordinati dal comandante della compagnia di Alba Adriatica, Emanuele Mazzotta, Santoro (gettando in aria tavolini e sedie di plastica) mercoledì mattina era tornato con il Fiorino - rubato ad un uomo di Ascoli Piceno - al Caffè Opera ma la barista, sentendosi minacciata, si era chiusa dentro chiamando i carabinieri. A quel punto, il 33enne se n’era andato per tornare poi nel tardo pomeriggio dove ha trovato il titolare. Dopo aver consumato una bevanda, l’arrestato si è rifiutato di pagare minacciando ripetutamente di morte il titolare, che lo ha allontanato dal locale. A quel punto Santoro, dopo aver prelevato da casa (poco distante dall’esercizio pubblico) un martello, è ritornato al bar. Prima ha preso a martellate la vetrata antisfondamento senza successo; poi si è allontanato e l’ha infranta scaraventandole contro la mazza. L’esagitato si sarebbe messo anche in mezzo alla strada bloccando il traffico ma l’arrivo della pattuglia dei carabinieri santegidiesi che si trovava in servizio in zona ha messo fine alle sue scorrerie. I carabinieri, nuovamente allertati dal titolare del Caffè Opera, hanno bloccato Santoro ammanettandolo.

Il 33enne è stato anche denunciato per furto aggravato (del Fiat Fiorino), ricettazione e porto abusivo di coltello del genere proibito. Durante la perquisizione del suo appartamento sono stati trovati tre ciclomotori (che al momento non risultano rubati e per i quali sono in corso indagini), sei biciclette, trapani elettrici, mole e avvitatori; fra la mercanzia c’erano anche dei fari a led asportati da una rotonda del comune di Nereto, nonché un coltello a serramanico del genere proibito trovatogli addosso. Veicoli e materiale sono stati sottoposti a sequestro. Santoro è in carcere in attesa di una nuova udienza di convalida (per l’estorsione il gip aveva fissato il processo a ottobre).

Alex De Palo

©RIPRODUZIONE RISERVATA