Sussidio negato al bambino disabile
L'appello al Centro di un padre disperato: «Così ci dimezzano l'indennità»
VAL VIBRATA. A cinque anni vive senza una gamba per una grave malattia. Per muoversi ha bisogno di una protesi. Nel gennaio del 2006 l'Inps gli aveva riconosciuto una pensione di invalidità del 100 per cento, a seguito della certificazione rilasciata della commissione medica provinciale del ministero del Tesoro, per la sola indennità di accompagnamento: appena 487 euro mensili.
A luglio di quest'anno l'indennità al bimbo è stata sospesa per accertamenti sanitari. Successivamente il bimbo è diventato invalido parziale, percepirà la metà dell'indennità di invalidità, i genitori dovranno restituire 487 euro e non vedranno un centesimo da luglio fino a tutto settembre. Eppure la commissione medica che lo aveva visitato cinque anni fa aveva stabilito la difficoltà a deambulare, sottolineando pure che il bimbo per spostarsi, non potendolo fare autonomamente, in mancanza di protesi avrebbe potuto spostarsi solo sulla sedia a rotelle.
Il papà del piccolo lancia un grido di dolore e di rabbia. L'uomo non ha un posto fisso. Lavora tre mesi per tre mesi assunto attraverso un'agenzia interinale. La moglie e madre del bambino è disoccupata. La famiglia, di cui omettiamo le generalità per tutelare il minore, è disperata e chiede aiuto. Ha altri due figli da mantenere.
Il papà del bambino ha preso carta e penna e ha raccontato la sua storia al Centro. «Avremmo voluto che nostro figlio fosse stato come tutti gli altri bambini; purtroppo non e andata così e la cosa peggiore è che nessuno l'aveva diagnosticato durante i 9 mesi di gravidanza» dice l'uomo, «nonostante questo siamo molto felici in famiglia perche il bambino ci dà tanta gioia. Il problema adesso si è presentato con la burocrazia dell'Inps che ha chiesto di mandare a revisione mio figlio. L'istituto di previdenza ha deciso che l'assistenza che lui percepiva nonostante abbia l'invalidità al 100% (legge 104) venisse ridotta perche la commissione ritiene che mio figlio sia autosufficiente. E' una cosa vergognosa».
A luglio di quest'anno l'indennità al bimbo è stata sospesa per accertamenti sanitari. Successivamente il bimbo è diventato invalido parziale, percepirà la metà dell'indennità di invalidità, i genitori dovranno restituire 487 euro e non vedranno un centesimo da luglio fino a tutto settembre. Eppure la commissione medica che lo aveva visitato cinque anni fa aveva stabilito la difficoltà a deambulare, sottolineando pure che il bimbo per spostarsi, non potendolo fare autonomamente, in mancanza di protesi avrebbe potuto spostarsi solo sulla sedia a rotelle.
Il papà del piccolo lancia un grido di dolore e di rabbia. L'uomo non ha un posto fisso. Lavora tre mesi per tre mesi assunto attraverso un'agenzia interinale. La moglie e madre del bambino è disoccupata. La famiglia, di cui omettiamo le generalità per tutelare il minore, è disperata e chiede aiuto. Ha altri due figli da mantenere.
Il papà del bambino ha preso carta e penna e ha raccontato la sua storia al Centro. «Avremmo voluto che nostro figlio fosse stato come tutti gli altri bambini; purtroppo non e andata così e la cosa peggiore è che nessuno l'aveva diagnosticato durante i 9 mesi di gravidanza» dice l'uomo, «nonostante questo siamo molto felici in famiglia perche il bambino ci dà tanta gioia. Il problema adesso si è presentato con la burocrazia dell'Inps che ha chiesto di mandare a revisione mio figlio. L'istituto di previdenza ha deciso che l'assistenza che lui percepiva nonostante abbia l'invalidità al 100% (legge 104) venisse ridotta perche la commissione ritiene che mio figlio sia autosufficiente. E' una cosa vergognosa».
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