Teramo, commozione e applausi per Edith Bruk ed Emma Bonino / VIDEO E FOTOGALLERY
Alla scrittice di origini ingheresi scampata ad Auschwitz ed alla parlamentare radicale le onorificenze dell'Ordine al merito "Guido II degli Aprutini" dell'Università. Il discorso di congedo del rettore D'Amico
TERAMO. Lunghi applausi e una tangibile commozione hanno accolto Edith Bruk ed Emma Bonino, all'Università di Teramo. La parlamentare radicale, ex ministro e la scrittice di origini ingheresi scampata ad Auschwitz hanno ricevuto dalle mani del rettore Luciano D'Amico le onorificenze dell'Ordine al merito "Guido II degli Aprutini".
Questo di stamattina (sabato 27 ottobre) è stato l'ultimo discorso da rettore di D'Amico, che fra pochi giorni lascia il passo al rettore eletto Dino Mastrocola. Il rettore ha lanciato un messaggio forte contro la discriminazione e l'intolleranza causate da reazioni alla paura in cui la maggioranza individua una minoranza, incolpevole, invece di trovare la propria forza nel senso di comunità. Un messaggio accolto da più applausi del folto pubblico riunito nell'aula magna.
GUARDA IL VIDEO
A presenziare alla cerimonia il vicepresidente emerito del Csm Giovanni Legnini, il senatore Luciano D'Alfonso e l'ex ministro del Belgio Elio Di Rupo. I momenti salienti sono stati sottolineati da interventi musicali della banda dei carabinieri e del coro "Verdi". (a.f.)
L'AFFONDO DELLA BONINO. «In Italia è in gioco la democrazia, stiamo vivendo il più grave attacco della storia della nostra Repubblica alla democrazia rappresentativa, alla Costituzione, all'ordinamento liberale», ha detto la senatrice radicale Emma Bonino a margine della cerimonia. Nel suo affondo politico, la Bonino ha puntato l'indice sulla maggioranza gialloverde al Governo «il cui obiettivo è - ha aggiunto - l'uscita di fatto dall'Unione Europea e dall'euro, le cui conseguenze sarebbero una perdita catastrofica del valore del risparmio, delle famiglie, del loro potere d'acquisto assieme a un aumento drammatico della povertà, dell'insicurezza tra la maggioranza della popolazione».