Teramo, ergastolo a Bisceglia per l'omicidio di Adele Mazza

Carcere a vita con isolamento diurno per Romano Bisceglia: è questa la sentenza della Corte d'Assise di Teramo per il delitto Mazza, la donna strangolata e fatta a pezzi nell'aprile di due anni fa

TERAMO. Carcere a vita con isolamento diurno. Morte civile. La pena massima per Romano Bisceglia. Era previsto per oggi, salvo rinvii dell'ultim'ora, il verdetto per il 54enne teramano unico imputato del delitto di Adele Mazza, la donna di 46 anni strangolata e fatta a pezzi nell'aprile di due anni fa. La sentenza è stata letta alle 14,45 in Corte d'Assise. Dopo l'ultima arringa del difensore che ha chiesto l'assoluzione, questa mattina la Corte (presidente Giovanni Cirillo, a latere Ileana Ramundo) è entrata in camera di consiglio. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Roberta D'Avolio, aveva chiesto l'ergastolo con isolamento diurno, cioè il massimo della pena previsto dal nostro ordinamento giuridico.

Bisceglia era accusato di omicidio volontario aggravato e vilipendio di cadavere per il delitto di Pasqua del 2010 quando Adele Mazza fu ritrovata in via Franchi, alla periferia della città. Il suo corpo, diviso in cinque parti, era stato chiuso in delle buste nere per la spazzatura. Contro Bisceglia pesavano molti indizi. Il principale era il test del suo dna confrontato con quello del sangue presente sul nastro adesivo che chiudeva una delle cinque buste nere.

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