Teramo, il padre del bimbo scomparsoaccusato di sequestro di persona
La madre lo denuncia. Gli investigatori: non ha portato il piccolo all'estero, lo nasconde qui
TERAMO. E' scritta. E' una denuncia per sequestro di persona per il padre in fuga con il figlio di tre anni. Porta la firma della madre del piccolo e potrebbe cambiare l'accusa all'uomo indagato per sottrazione di minori. Una cosa è certa: a due settimane dalla sparizione gli investigatori sono convinti che i due non siano all'estero ma tra Ascoli e Teramo, forse nascosti a casa di qualche amico.
E' qualcosa di più di una traccia, qualcosa di diverso dalla sola pista lasciata da un cellulare. Un telefonino ora senza segnale ma che evidentemente, nei minuti in cui è stato acceso, potrebbe aver consegnato delle certezze agli investigatori coordinati dal pm di Ascoli Carmine Pirozzoli. Certezze così forti da spingerli a negare gesti estremi, a non evocare il caso delle due gemelline svizzere, a scandire i tempi di un giallo che è l'ennesimo disperato caso di un bimbo conteso dai genitori.
A Valle Castellana, il piccolo paese di montagna al confine tra Teramo e Ascoli balzato al centro delle cronache locali e nazionali, continuano a ripetere che padre e figlio stanno bene «perchè lui non avrebbe mai torto un capello al bimbo che ha cresciuto per due anni». La difesa di familiari e conoscenti è strenua: «E' un gesto di disperazione, ha avuto paura di non poter più rivedere il piccolo una volta che quest'ultimo fosse tornato in Grecia».
Che i due stiano bene lo assicura anche l'avvocato Felice Franchi, il legale dell'uomo che ha curato il ricorso contro il provvedimento del tribunale di Ancona che sarà discusso la prossima settimana. «Aspettiamo fiduciosi», dice, «la decisione dei giudici. Spetterà al magistrato competente giudicare chi si sia comportato da vero genitore e chi no».
LA PRIMA FUGA. Dalla Grecia, il paese della madre, padre e figlio sono fuggiti a maggio del 2010, quando l'uomo ha lasciato la sua compagna dicendole che sarebbe tornato in Italia solo per una breve vacanza. Ma così non è stato. Il piccolo è rimasto a Valle Castellana e, sostiene l'avvocato romano della donna, a nulla sono valsi i tentativi di riconciliazione.
IL RIMPATRIO. Così la mamma si è appellata alla convenzione dell'Aja per riportare il figlio in Grecia e il tribunale dei minori di Ancona (competente per territorio visto che Valle Castellana ricade nel distretto giuridico di Ascoli) le ha dato ragione disponendo non l'affido ma un ordine di rimpatrio in Grecia. Ed è da questo provvedimento che il giovane padre 29enne è fuggito portandosi il bimbo. Una seconda fuga in meno di due anni. Il tribunale dei minori di Ancona dopo aver accertato quella che definisce «l'illecita sottrazione del minore» a fine 2011 ha disposto l'ordine di rimpatrio in Grecia e la restituzione del bimbo alla madre. «
Il tribunale», spiega l'avvocato romano Paolo Botzios, «valutati il superiore interesse del bambino ha disposto il rientro del minore in Grecia obbligando il padre a riportarlo entro 15 giorni dalla notifica del provvedimento, ovvero a non opporsi alla riconsegna alla madre. Si tratta di un provvedimento adottato dopo aver instaurato il contraddittorio delle parti e valutato le risultanze istruttorie. Ma il padre ha nuovamente sottratto il minore, rendendosi irreperibile. Voglio precisare, inoltre, che la mia cliente quotidianamente sentiva telefonicamente il bambino».
LA SECONDA FUGA. Il provvedimento del tribunale porta la data del 24 febbraio. Il resto è una cronaca già scritta: il 10 marzo, quindi allo scadere dei quindici giorni, padre e figlio spariscono. E' lo stesso tribunale dei minori a segnalare la scomparsa alla procura di Ascoli che apre un fascicolo indagando l'uomo per sottrazione di minori. Dopo dodici giorni di ricerche gli investigatori sembrano escludere un gesto estremo e propensi a credere che padre e figlio siano ancora in zona, tra Teramo e Ascoli. Pronti a tornare dopo la decisione della Corte d'Appello a cui l'uomo ha fatto ricorso.
L'APPELLO IN TV. E ieri pomeriggio del caso si è occupata la trasmissione di Rai due "L'Italia sul due". Dagli studi televisivi di Roma e Pescara (da dove era collegato il vice caporedattore del Centro Lorenzo Colantonio) è partito un appello unanime al papà in fuga affinchè torni e scelga le vie legali per ottenere la custodia del figlio.
E' qualcosa di più di una traccia, qualcosa di diverso dalla sola pista lasciata da un cellulare. Un telefonino ora senza segnale ma che evidentemente, nei minuti in cui è stato acceso, potrebbe aver consegnato delle certezze agli investigatori coordinati dal pm di Ascoli Carmine Pirozzoli. Certezze così forti da spingerli a negare gesti estremi, a non evocare il caso delle due gemelline svizzere, a scandire i tempi di un giallo che è l'ennesimo disperato caso di un bimbo conteso dai genitori.
A Valle Castellana, il piccolo paese di montagna al confine tra Teramo e Ascoli balzato al centro delle cronache locali e nazionali, continuano a ripetere che padre e figlio stanno bene «perchè lui non avrebbe mai torto un capello al bimbo che ha cresciuto per due anni». La difesa di familiari e conoscenti è strenua: «E' un gesto di disperazione, ha avuto paura di non poter più rivedere il piccolo una volta che quest'ultimo fosse tornato in Grecia».
Che i due stiano bene lo assicura anche l'avvocato Felice Franchi, il legale dell'uomo che ha curato il ricorso contro il provvedimento del tribunale di Ancona che sarà discusso la prossima settimana. «Aspettiamo fiduciosi», dice, «la decisione dei giudici. Spetterà al magistrato competente giudicare chi si sia comportato da vero genitore e chi no».
LA PRIMA FUGA. Dalla Grecia, il paese della madre, padre e figlio sono fuggiti a maggio del 2010, quando l'uomo ha lasciato la sua compagna dicendole che sarebbe tornato in Italia solo per una breve vacanza. Ma così non è stato. Il piccolo è rimasto a Valle Castellana e, sostiene l'avvocato romano della donna, a nulla sono valsi i tentativi di riconciliazione.
IL RIMPATRIO. Così la mamma si è appellata alla convenzione dell'Aja per riportare il figlio in Grecia e il tribunale dei minori di Ancona (competente per territorio visto che Valle Castellana ricade nel distretto giuridico di Ascoli) le ha dato ragione disponendo non l'affido ma un ordine di rimpatrio in Grecia. Ed è da questo provvedimento che il giovane padre 29enne è fuggito portandosi il bimbo. Una seconda fuga in meno di due anni. Il tribunale dei minori di Ancona dopo aver accertato quella che definisce «l'illecita sottrazione del minore» a fine 2011 ha disposto l'ordine di rimpatrio in Grecia e la restituzione del bimbo alla madre. «
Il tribunale», spiega l'avvocato romano Paolo Botzios, «valutati il superiore interesse del bambino ha disposto il rientro del minore in Grecia obbligando il padre a riportarlo entro 15 giorni dalla notifica del provvedimento, ovvero a non opporsi alla riconsegna alla madre. Si tratta di un provvedimento adottato dopo aver instaurato il contraddittorio delle parti e valutato le risultanze istruttorie. Ma il padre ha nuovamente sottratto il minore, rendendosi irreperibile. Voglio precisare, inoltre, che la mia cliente quotidianamente sentiva telefonicamente il bambino».
LA SECONDA FUGA. Il provvedimento del tribunale porta la data del 24 febbraio. Il resto è una cronaca già scritta: il 10 marzo, quindi allo scadere dei quindici giorni, padre e figlio spariscono. E' lo stesso tribunale dei minori a segnalare la scomparsa alla procura di Ascoli che apre un fascicolo indagando l'uomo per sottrazione di minori. Dopo dodici giorni di ricerche gli investigatori sembrano escludere un gesto estremo e propensi a credere che padre e figlio siano ancora in zona, tra Teramo e Ascoli. Pronti a tornare dopo la decisione della Corte d'Appello a cui l'uomo ha fatto ricorso.
L'APPELLO IN TV. E ieri pomeriggio del caso si è occupata la trasmissione di Rai due "L'Italia sul due". Dagli studi televisivi di Roma e Pescara (da dove era collegato il vice caporedattore del Centro Lorenzo Colantonio) è partito un appello unanime al papà in fuga affinchè torni e scelga le vie legali per ottenere la custodia del figlio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA