«Teramo-mare come un’autostrada»
Il sindaco: la Strada dei Parchi disposta a costruire la terza corsia e collegarla con l’Ascoli-mare
TERAMO. Trasformare la Teramo-mare in una vera autostrada e collegarla all’Ascoli-mare. Può nascere così il collegamento veloce tra le due province a confine tra Abruzzo e Marche. La soluzione è stata prospettata dal primo cittadino di Teramo Gianni Chiodi, ieri pomeriggio, nel corso di un convegno di industriali anticipando i contenuti di un progetto che avrebbe già trovato un investitore. La società “Strada dei parchi”, che già gestisce l’A24, ha studiato l’intervento e ne avrebbe accertato la fattibilità anche dal punto di vista economico. Il primo cittadino ha parlato della proposta durante il convegno “Private equity e venture capital”, organizzato dall’Unione degli industriali e dalla Next. Dopo una premessa relativa allo stato dell’economia e del sistema imprenditoriale in provincia, il sindaco si è soffermato sulle iniziative per sostenere lo sviluppo del territorio. «Dobbiamo mettere insieme le risorse private e quelle pubbliche», ha fatto notare Chiodi, «per promuovere interventi strategici».
Uno dei più importanti sarebbe proprio il collegamento tra Teramo e Ascoli. «Abbiamo chiesto a “Strada dei parchi” uno studio sostenibile per i costi», ha evidenziato il primo cittadino, che già anni fa aveva lanciato l’idea di una bretella veloce che unisca le due province, «e presenteremo i risultati nel prossimo periodo». Chiodi, però, ieri pomeriggio ha fornito alcune indicazioni sull’opera che verrebbe realizzata. «E’ previsto l’adeguamento della Teramo-mare e dell’Ascoli-mare», ha spiegato, «con la realizzazione della terza corsia su entrambe le arterie». Queste, in pratica, verrebbero potenziate e sarebbero collegate tra loro da un nuovo tratto autostradale, che costituirebbe un’alternativa all’A14. Il privato, in questo caso “Strada dei parchi”, realizzerebbe l’intervento con fondi propri e in cambio otterrebbe la gestione del nuovo tracciato. «Si dovrebbe introdurre il pedaggio come nelle altre autostrade», ha sottolineato il primo cittadino, «per recuperare i costi». Il sindaco si è spinto anche oltre, prefigurando anche i tempi di realizzazione dell’opera.
«Si fa in quattro anni o quattro e mezzo», ha annunciato, ma anche chiesto agli industriali di sostenere la proposta per non farla incappare nella rete della “frammentazione istituzionale” indicata da Chiodi come uno dei mali che frenano la crescita del territorio. «Servirà il consenso delle istituzioni», ha osservato il primo cittadino, «serviranno le autorizzazioni di tanti Comuni: se ce n’è uno che frena, i processi non vanno avanti». La nuova autostrada, secondo Chiodi, non sarebbe incompatibile con la pedemontana, la strada di cui è stato realizzato un breve tratto, ma verrebbe conclusa molto prima. «Per la pedemontana servono 90 milioni di euro di fondi pubblici che non abbiamo», ha concluso, «e prima di dieci non sarebbe possibile concludere l’opera».
Uno dei più importanti sarebbe proprio il collegamento tra Teramo e Ascoli. «Abbiamo chiesto a “Strada dei parchi” uno studio sostenibile per i costi», ha evidenziato il primo cittadino, che già anni fa aveva lanciato l’idea di una bretella veloce che unisca le due province, «e presenteremo i risultati nel prossimo periodo». Chiodi, però, ieri pomeriggio ha fornito alcune indicazioni sull’opera che verrebbe realizzata. «E’ previsto l’adeguamento della Teramo-mare e dell’Ascoli-mare», ha spiegato, «con la realizzazione della terza corsia su entrambe le arterie». Queste, in pratica, verrebbero potenziate e sarebbero collegate tra loro da un nuovo tratto autostradale, che costituirebbe un’alternativa all’A14. Il privato, in questo caso “Strada dei parchi”, realizzerebbe l’intervento con fondi propri e in cambio otterrebbe la gestione del nuovo tracciato. «Si dovrebbe introdurre il pedaggio come nelle altre autostrade», ha sottolineato il primo cittadino, «per recuperare i costi». Il sindaco si è spinto anche oltre, prefigurando anche i tempi di realizzazione dell’opera.
«Si fa in quattro anni o quattro e mezzo», ha annunciato, ma anche chiesto agli industriali di sostenere la proposta per non farla incappare nella rete della “frammentazione istituzionale” indicata da Chiodi come uno dei mali che frenano la crescita del territorio. «Servirà il consenso delle istituzioni», ha osservato il primo cittadino, «serviranno le autorizzazioni di tanti Comuni: se ce n’è uno che frena, i processi non vanno avanti». La nuova autostrada, secondo Chiodi, non sarebbe incompatibile con la pedemontana, la strada di cui è stato realizzato un breve tratto, ma verrebbe conclusa molto prima. «Per la pedemontana servono 90 milioni di euro di fondi pubblici che non abbiamo», ha concluso, «e prima di dieci non sarebbe possibile concludere l’opera».