Terrorismo, sceglie di non parlare la giovane di Alba
Giulia Marziale tace nell’interrogatorio in carcere: è accusata di far parte di un gruppo anarchico violento
TERAMO. Si è avvalsa della facoltà di rispondere. Giulia Marziale, 34 anni, la giovane di Alba Adriatica arrestata dai Ros martedì scorso insieme a nove anarco insurrezionalisti fermati in tutta Italia, non ha risposto al gip del tribunale di Teramo Giovanni de Rensis che ieri è andato a interrogarla nel carcere di Castrogno per conto dei magistrati di Perugia, competenti per territorio. Nell’interrogatorio di garanzia Marziale è stata assistita dall’avvocato Ilaria Iannucci del foro di Perugia.
La scelta della giovane, ovvero quella di non difendersi nell’interrogatorio di garanzia, è la stessa che hanno fatto, nei rispettivi interrogatori di garanzia, i primi arrestati finiti davanti al gip di Perugia, ovveroPaola Francesca Iozzi e Alessandro Settepani.
Giulia da dieci anni vive tra Terni e Perugia,dove ha frequentato l'università. Ma spesso torna ad Alba. Per gli investigatori è parte integrante di un gruppo anarco-insurrezionalista che avrebbe effettuato una serie di azioni, anche violente,con l’obiettivo di sovvertire l’ordine costituito: nella sua casa di Terni sono stati sequestrati molle, fili e bulbi di lampadine considerati utili per preparare plichi esplosivi da spedire per posta.
Marziale, tuttavia, non è accusata di avere partecipato all’invio dei pacchi esplosivi attribuiti all’organizzazione (che si chiamerebbe Fai,federazione anarchica informale) tra il 2009 e il 2011. Attentati che hanno colpito l’università Bocconi, un dirigente di Equitalia a Roma, banche e ambasciate. Gli inquirenti l’hanno indagata perché avrebbe partecipato ad alcune azioni dimostrative, come il danneggiamento di un bancomat e l’esposizione di uno striscione sulla fontana medievale di piazza Maggiore a Perugia.
Il fermo della Marziale ha riportato Teramo al centro della cronaca nazionale per inchieste legate all'esistenza di gruppi politici estremisti. Ad aprile, infatti, cinque ultrà teramani vennero arrestati per gli scontri politici avvenuti nell’ottobre scorso a Roma. Giulia Marziale, nonostante viva da tempo in Umbria, è molto conosciuta ad Alba: è la figlia di Lanfranco Marziale e Miriam Bacà, due delle 78 persone che proprio qualche giorno fa sono state rinviate a giudizio per il caso dei permessi facili ai cinesi con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.(d.v.)
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