Tortoreto, sparito un milione dalle casse comunali

La procura apre un filone bis sull’ex dirigente Saccuti appena condannato a tre anni per l’acquisto del Suv

TORTORETO. Non solo il Suv. Le nuove indagini raccontano di soldi pubblici usati per pagare vacanze, ultimi ritrovati elettronici, macchinari per lavanderie industriali, ma anche occhiali, attrezzi da palestra e tute da sci. Quasi un milione di euro in due anni secondo fonti della procura: un fiume di soldi che per i pm Silvia Scamurra e Stefano Giovagnoni è il fulcro dell’inchiesta bis per peculato aperta nei confronti di Pasqualino Saccuti, l’ex dirigente dell’ufficio economato del Comune di Tortoreto che appena qualche giorno fa è stato condannato a tre anni con il rito abbreviato solo per il caso del Suv.

Nell’Italia degli sprechi e dei mille rivoli di spesa succede anche questo. Succede che dai conti di un ente pubblico, che nel 2010 ha messo insieme un bilancio di circa 6 milioni di euro senza le spese d’investimento, in due anni esca quasi un milione senza che nessuno se ne accorga per spese che sicuramente nulla hanno a che fare con quelle di una pubblica amministrazione. Ci sono le vecchie e le nuove vie dello spreco: tutto depredando bilanci sempre più asfittici in una fiera dell’assurdo che diventa scandalo solo quando scatta l’inchiesta della magistratura.

Saccuti è già stato iscritto nel registro degli indagati anche per questa seconda indagine: a lui, che all’epoca dei fatti era dirigente dell’ufficio economato, viene contestato il peculato e l’accesso abusivo ad un sistema informatico, reato quest’ultimo di competenza della procura distrettuale antimafia dell’Aquila e per cui procedere i pm teramani hanno chiesto l’applicazione all’indagine. Un’indagine che si annuncia lunga e complessa, nell’ambito della quale la guardia di finanza ha acquisito e sequestrato migliaia di atti che ora sono al vaglio di investigatori e inquirenti per dimostrare che quelle spese sono state fatte dall’ex dirigente che, proprio nella sua veste, aveva accesso ai conti dell’ente per fare anche operazioni bancarie on line. Ma sembra che gli accertamenti siano destinati ad andare a ritroso negli anni: non solo il 2011, ma anche il 2010, anno quest’ultimo di cui già sarebbero stati trovati documenti ritenuti «interessanti» dagli inquirenti.

A gennaio Saccuti è stato raggiunto da una misura cautelare: due mesi di divieto di dimora a Tortoreto che lo hanno portato a dimettersi dal suo incarico dopo che hanno scoperto quel bonifico on line di 29mila euro partito dal Comune per comprare un Suv da una concessionaria di auto marchigiana. E per questo appena qualche giorno fa è stato condannato a tre anni e al risarcimento del danno erariale. Il Comune si è costituito parte civile. Ma dopo il caso del Suv, sono scattati controlli e accertamenti su bilanci dell’ente e proprio nelle migliaia di documenti sequestrati dalla Finanza sarebbero saltati fuori altri presunti pagamenti : 55 mila euro per l’acquisto di macchinari per una lavanderia industriale, 12 mila per una società di multiproprietà per le vacanze, 10 mila per un’azienda di prodotti elettronici, 3mila per una ditta di attrezzature agricole, 6mila per strumenti ginnici, 2mila per un’ottica e 13 mila per comprare abbigliamento di marca, tute da sci, borse e accessori. Ci sarebbe da sorridere se non ci fossero di mezzo i soldi e le tasse pagate dei contribuenti. E non è finita. Altro potrebbe ancora venir fuori visto che le acquisizioni di documenti da parte della Finanza sono ormai diventate quotidiane negli uffici del municipio di Tortoreto.

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