ROSETO
Turisti in calo, luglio nero: 20% in meno
Ombre sulla stagione balneare, l’allarme delle associazioni operatori turistici e albergatori: «Colpa anche dei divieti di balneazione e delle strisce blu»
ROSETO. Turismo in calo a Roseto: a luglio si è registrato un meno 20% sulle presenze. Si tratta di un dato in linea con le altre località della costa teramana e che è confermato sia dall’associazione Operatori turistici sia dall’associazione Albergatori di Roseto. «Un bilancio certamente provvisorio», dice Giuseppe Olivieri, presidente di “Roseto incoming”, associazione Operatori turistici, «ma che denota finora un calo delle presenze con la speranza che, tra agosto e settembre, si possa recuperare per chiudere nel miglior modo possibile la stagione 2017».
La flessione viene attenuata nei fine settimana quando la spiaggia si riempie di turisti provenienti dall’entroterra e da regioni vicine, complice anche il clima rovente di questa estate. In una recente intervista il vice presidente della Regione Giovanni Lolli ha commentato questo calo di presenze anche come una conseguenza delle calamità che hanno colpito l’Abruzzo. «A Roseto», dice Olivieri a questo proposito, «alcune vicende locali potrebbero aver influito negativamente come, ad esempio, i divieti di balneazione o i parcheggi a pagamento, rivelatisi sicuramente utili ma la cui attivazione nel bel mezzo dell’estate ha creato non pochi problemi a residenti e turisti». Con le temperature registrate quest’anno, forse, ci si aspettava maggiori presenze. «Si sarebbe potuto fare senz’altro di più», afferma Olivieri, «soprattutto se avesse funzionato meglio l’organizzazione della promozione dell’Abruzzo, del Teramano e anche di Roseto, che troppo spesso continua a perdersi in iniziative minori e di piccolo cabotaggio invece di puntare in alto utilizzando nel migliore dei modi le pur scarse risorse disponibili».
Secondo Olivieri «sarà importante, a fine stagione, avviare una riflessione a tutto campo tra le istituzioni e gli operatori affinché si pongano finalmente le basi per un vero e proprio rilancio, innanzitutto d’immagine del turismo balneare di Roseto e del Teramano, con iniziative serie e concrete per non essere continuamente scavalcati da altre realtà italiane che, realisticamente, sia come servizi che come accoglienza e potenzialità sono certamente inferiori alla nostra regione». E aggiunge: «E’ giunto il momento di domandarsi per quali motivi il nostro territorio non riesce a decollare come potrebbe in chiave turistica, una riflessione doverosa per trovare le giuste soluzioni con un programma organico e fattibile da redigere in tempi brevi e da applicare già per la prossima stagione balneare. Una pianificazione che tenga conto, ad esempio, delle potenzialità in termini turistici oltre che ambientali della riserva del Borsacchio che necessita dell’immediata approvazione del Piano di assetto naturalistico e di un programma pluriennale di sviluppo da preparare». Roseto sì, ma tutto l’Abruzzo deve rilanciarsi. «Il turismo», conclude Olivieri, «dovrebbe essere considerato il settore trainante per l’intera regione».
Luca Venanzi
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
La flessione viene attenuata nei fine settimana quando la spiaggia si riempie di turisti provenienti dall’entroterra e da regioni vicine, complice anche il clima rovente di questa estate. In una recente intervista il vice presidente della Regione Giovanni Lolli ha commentato questo calo di presenze anche come una conseguenza delle calamità che hanno colpito l’Abruzzo. «A Roseto», dice Olivieri a questo proposito, «alcune vicende locali potrebbero aver influito negativamente come, ad esempio, i divieti di balneazione o i parcheggi a pagamento, rivelatisi sicuramente utili ma la cui attivazione nel bel mezzo dell’estate ha creato non pochi problemi a residenti e turisti». Con le temperature registrate quest’anno, forse, ci si aspettava maggiori presenze. «Si sarebbe potuto fare senz’altro di più», afferma Olivieri, «soprattutto se avesse funzionato meglio l’organizzazione della promozione dell’Abruzzo, del Teramano e anche di Roseto, che troppo spesso continua a perdersi in iniziative minori e di piccolo cabotaggio invece di puntare in alto utilizzando nel migliore dei modi le pur scarse risorse disponibili».
Secondo Olivieri «sarà importante, a fine stagione, avviare una riflessione a tutto campo tra le istituzioni e gli operatori affinché si pongano finalmente le basi per un vero e proprio rilancio, innanzitutto d’immagine del turismo balneare di Roseto e del Teramano, con iniziative serie e concrete per non essere continuamente scavalcati da altre realtà italiane che, realisticamente, sia come servizi che come accoglienza e potenzialità sono certamente inferiori alla nostra regione». E aggiunge: «E’ giunto il momento di domandarsi per quali motivi il nostro territorio non riesce a decollare come potrebbe in chiave turistica, una riflessione doverosa per trovare le giuste soluzioni con un programma organico e fattibile da redigere in tempi brevi e da applicare già per la prossima stagione balneare. Una pianificazione che tenga conto, ad esempio, delle potenzialità in termini turistici oltre che ambientali della riserva del Borsacchio che necessita dell’immediata approvazione del Piano di assetto naturalistico e di un programma pluriennale di sviluppo da preparare». Roseto sì, ma tutto l’Abruzzo deve rilanciarsi. «Il turismo», conclude Olivieri, «dovrebbe essere considerato il settore trainante per l’intera regione».
Luca Venanzi
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