Mosciano Sant’Angelo

Un 34enne di Mosciano alla guida di uno dei ristoranti italiani migliori al mondo

27 Gennaio 2025

Francesco Settembrini è gestore e primo chef del Pollini Ladbrokehall, ristorante di proprietà di Emanuele Pollini, ex collaboratore di Carlo Cracco e chef di livello mondiale

MOSCIANO SANT’ANGELO. «Ho studiato per diventare geometra, ma dopo il diploma sono partito per Londra e l’amore per la cucina ha prevalso». A 20 anni si può essere ancora incoscienti, ma a 34 Francesco Settembrini, moscianese di origine, ha trovato la sua dimensione nel quartiere Kensigton nord a Notting Hill, dove è lo chef principale e gestore del ristorante italiano “Pollini ladbrokehall”, nato grazie all’idea di Emanuele Pollini, chef di livello mondiale per diversi anni a fianco di Carlo Cracco. Nato nel 2023 in una galleria d’arte, in soli due anni il “Pollini ladbrokehall” è entrato nella top 50 dei migliori ristoranti italiani nel mondo, grazie anche all’estro di Settembrini.

«Il 16 dicembre a Milano, al teatro San Babila, è stata una grande emozione», racconta, «siamo entrati nella top 50 Italy al ventunesimo posto. Ringrazio Emanuele Pollini per aver creduto in me. È solo un punto di partenza, uno stimolo a fare sempre meglio». Negli occhi di Francesco si vedono la passione e la felicità per aver creato da zero, insieme a Pollini, il loro ristorante. «Più che cuochi all’inizio eravamo architetti», ironizza, «perché abbiamo seguito tutto l’allestimento due anni fa, in cucina. Abbiamo curato tutto nei minimi particolari. All’inizio dello scorso anno ci hanno dato le tre forchette del Gambero Rosso, l’unico ristorante in Inghilterra, e a dicembre questa splendida notizia». Prima di arrivare a questi livelli, però, Settembrini ha girato il mondo, acquisendo competenze ed esperienza e migliorando la sua creatività. A 20 anni ha lasciato Mosciano e la sua famiglia per trasferirsi a Londra.

«All’inizio non parlavo neanche bene l’inglese ed è stata molto dura. Ho iniziato come aiuto chef in un ristorante italiano, dove ho lavorato per alcuni anni», ricorda, «poi nel 2017 ho voluto sperimentare altri sapori, altre cucine in giro per il mondo. Sono stato in Australia, dove ho lavorato in un ristorante giapponese con un cappello». Il giovane chef non si ferma lì. Vuole allargare le proprie vedute e così, dopo l’Australia, fa un’esperienza di quattro mesi in Asia. «Sono stato in Giappone, in Cina, in Thailandia, in Vietnam», prosegue, «per una mia curiosità su ingredienti e spezie. Non ho lavorato in un ristorante, ma è stata davvero una bella esperienza. Sono cresciuto molto». Settembrini lancia un messaggio ai giovani: «Credete in voi stessi, sono partito quasi al buio e nessuno mi ha regalato nulla. Seguite le vostre passioni».

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