Un altro teste vede l’aereo cadere e conferma: ha fatto un’acrobazia
Sant’Omero, il perito ha iniziato l’esame dei rottami del monoposto per escludere avarie al motore Oggi pomeriggio sara eseguita l’autopsia per accertare che il pilota non abbia avuto un malore
SANT’OMERO. Incidente aereo, si va per esclusione. Una pista per capire quali sono le cause dell’incidente aereo di Sant’Omero è quella del guasto al motore. Il colonnello dell’Aeronautica in pensione nominato come perito dalla procura l’altroieri ha fatto un primo sopralluogo sui rottami. Francesco Martone, questo è il suo nome, tornerà domani a esaminarli e capire se si è trattato di un guasto al motore che stesso aveva assemblato la stessa vittima, insieme ad un tecnico. Quest’ultimo, e il proprietario del velivolo, un parente, sono stati indagati dalla procura.
Maurizio Sabbatini, 38 anni, di San Benedetto, è morto sul colpo, schiantandosi con il suo ultraleggero nell’area industriale di Sant’Omero. Il pilota era decollato alle 17,35 dall’aviosuperficie di Corropoli. Sabbatini era socio dell’Avioclub. Oggi alle 16, inoltre l’anatomopatologa Gina Quaglione eseguirà l’autopsia per chiarire se è il pilota ha avuto un malore. E poi c’è la pista dell’acrobazia e quindi dell’errore umano. A ben guardare si tratta di una pista che sta avendo più di una conferma. Recentemente aveva acquistato un Rans S9, un aereo ad ala media prodotto negli Stati Uniti. Il pilota era esperto, ma era al suo primo volo con il nuovo aereo, un velivolo utilizzato per le acrobazie, come confermano tutte le schede tecniche, anche su internet. L’altroieri - le indagini sono coordinate dal pm Laura Colica -è stato sentito un testimone oculare che ha raccontato di aver visto l’aereo molto in alto e poi scendere in picchiata. E’ una ricostruzione confermata anche da un altro testimone: si tratta della cosiddetta operazione di stallo. Un’evoluzione in cui, in parole semplici, l’aereo perde velocità e per riprenderla deve andare in picchiata per poi tornare su. I carabinieri hanno sentito anche il presidente dell’Avioclub, Remo Dezi che ha ricostruito quanto accaduto nel pomeriggio di sabato, visto che lui era in contatto radio costante con il pilota. E ha confermato che l’aereo è di tipo acrobatico, difficile da governare tanto che era preoccupato quando ha saputo che il pilota l’ha acquistato.
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