Uno spiraglio per salvare La Perla

9 Ottobre 2010

La Regione offre un pacchetto di incentivi, il gruppo accetta di trattare

 ROSETO. Uno spiraglio nella vertenza La Perla. Nell'incontro che si è svolto ieri al ministero dello Sviluppo economico l'amministrazione delegato, Alain Prost, ha accettato di verificare le offerte avanzategli dalle istituzioni abruzzesi in un tavolo tecnico che si terrà giovedì.  

Dopo un serrato confronto Prost ha accettato di far partecipare il suo staff alla riunione in Regione. «Moderatamente ottimisti», commenta il presidente della Provincia Valter Catarra, «un gioco di squadra, che ha visto le istituzioni locali, la Provincia, l'assessore regionale Paolo Gatti e i sindacati dalla stessa parte del campo, ha consentito di scalfire una posizione che all'inizio appariva granitica. Abbiamo voluto dimostrare che se il nodo della questione per La Perla è la riduzione dei costi e avere a disposizione personale qualificato e adatto alle nuove linee aziendali, Regione e Provincia possono supportare l'azienda in un percorso che, con una serie di misure, consente di raggiungere questi obiettivi senza dismettere il polo rosetano».

In sostanza la Regione preparerà un pacchetto di incentivi ad hoc. «Un ruolo determinante può essere svolto dalla Regione con azioni specifiche», spiega Gatti, «e dal governo che col pacchetto di misure anti-crisi e fra queste, quelle riguardanti la cosiddetta formazione "on the job", può intervenire significativamente per ridurre i costi della cassa integrazione - di cui La Perla deve farsi in parte carico - e per ammortizzare quelli della riconversione del personale». Il sindaco Franco Di Bonaventura ha assicurato all'azienda una sede più consona: lo stabilimento di Santa Lucia è troppo grande. E lunedì l'assemblea del personale deciderà come continuare la protesta.  «C'è uno spiraglio: va dato merito alle istituzioni e alla battaglia delle lavoratrici, che hanno scioperato per 20 giorni. Ma solo giovedì ci sarà maggior certezza sulle proposte istituzionali e sulle posizioni dell'azienda», commenta Emanuela Loretone (Filctem Cgil). Per Gianluca Di Girolamo (Uil) «al di là dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali, che dev'essere fuori discussione, la sede di Roseto ha tutte le caratteristiche per poter ancora svolgere ruolo importante nel gruppo, anche in funzione degli interventi istituzionali». Ma «al momento la chiusura resta sul tavolo», osserva Giampiero Daniele (Femca Cisl), «l'azienda ha fatto timide aperture, ma non ha dato certezze che cambierà il piano: giovedì si capirà se sta bluffando o no».

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