Via Po, riesplode il caos
La nuova segnaletica crea lunghe file in entrata.
TERAMO. La doppia corsia e i nuovi divieti non hanno risolto i problemi di traffico all’incrocio tra via Po e via Arno. Da ieri mattina, subito dopo la sistemazione della segnaletica, sono entrate in vigore le disposizioni del Comune per migliorare la circolazione in quella zona. Il risultato, soprattutto per le auto che dalla Teramo-mare erano dirette verso il centro, non è stato positivo. Anche a causa del disorientamento di molti automobilisti, che non si sono accorti dei cambiamenti, nelle prime ore della mattinata si è formata una lunga fila di macchine. Nel momento peggiore, l’incolonnamento iniziava lungo la Teramo-mare ben prima dello svincolo di Cartecchio. L’ordinanza del sindaco Maurizio Brucchi, oltre a istituire una seconda corsia di uscita dalla città nel tratto tra l’incrocio con via Arno e l’imbocco della superstrada, ha imposto un doppio divieto. Le auto dirette in centro da via Po non possono più svoltare a sinistra su via Firenze e da quest’ultima non è più possibile immettersi sullo “stradone” verso piazza Garibaldi.
Per controllare lo scorrimento del traffico e l’applicazione delle nuove regole, durante tutta la giornata di ieri nella zona è stata impegnata una pattuglia dei vigili urbani seguita sul campo dal comandante temporaneo del corpo Lino Angeletti. Gli agenti appostati all’imbocco di via Firenze hanno fermato parecchie auto che non rispettavano il divieto di svolta a sinistra da via Po. Secondo la polizia municipale, però, non sono state fatte multe per questo tipo di violazione. «Siamo stati impegnati in attività di prevenzione e informazione», spiega Angeletti, «molti automobilisti erano confusi e non hanno fatto caso alla nuova segnaletica». Se qualche contravvenzione è stata fatta, secondo il comandante, ha riguardato violazioni diverse da quelle riferibili ai nuovi divieti.
Il primo giorno di entrata in vigore dell’ordinanza è stato comunque caratterizzato da rallentamenti della circolazione in particolare verso il centro. «I disagi ci saranno fino a quando gli automobilisti non si abitueranno alle nuove disposizioni», osserva l’assessore al traffico Giorgio Di Giovangiacomo, «la fase iniziale non può fare testo». L’amministratore, però, ritiene che almeno in uscita dalla città lo scorrimento delle auto sia migliorato, anche se secondo lui la soluzione definitiva ci sarà con la realizzazione della rotonda tra via Po e via Arno. I cambiamenti introdotti ieri, però, hanno creato parecchio malumore tra gli automobilisti rimasti intrappolati nelle file. In molti ieri hanno protestato, tramite e-mail e telefonate.
Per controllare lo scorrimento del traffico e l’applicazione delle nuove regole, durante tutta la giornata di ieri nella zona è stata impegnata una pattuglia dei vigili urbani seguita sul campo dal comandante temporaneo del corpo Lino Angeletti. Gli agenti appostati all’imbocco di via Firenze hanno fermato parecchie auto che non rispettavano il divieto di svolta a sinistra da via Po. Secondo la polizia municipale, però, non sono state fatte multe per questo tipo di violazione. «Siamo stati impegnati in attività di prevenzione e informazione», spiega Angeletti, «molti automobilisti erano confusi e non hanno fatto caso alla nuova segnaletica». Se qualche contravvenzione è stata fatta, secondo il comandante, ha riguardato violazioni diverse da quelle riferibili ai nuovi divieti.
Il primo giorno di entrata in vigore dell’ordinanza è stato comunque caratterizzato da rallentamenti della circolazione in particolare verso il centro. «I disagi ci saranno fino a quando gli automobilisti non si abitueranno alle nuove disposizioni», osserva l’assessore al traffico Giorgio Di Giovangiacomo, «la fase iniziale non può fare testo». L’amministratore, però, ritiene che almeno in uscita dalla città lo scorrimento delle auto sia migliorato, anche se secondo lui la soluzione definitiva ci sarà con la realizzazione della rotonda tra via Po e via Arno. I cambiamenti introdotti ieri, però, hanno creato parecchio malumore tra gli automobilisti rimasti intrappolati nelle file. In molti ieri hanno protestato, tramite e-mail e telefonate.