Traffico limitato a una corsia sul viadotto Vomano della A14 (foto di Luciano Adriani)

TERAMO

Viadotto Vomano A14, Di Bonaventura: così si paralizza un Paese

Sos alle istituzioni del presidente della Provincia: guard rail non a norma, si trovi una soluzione per evitare disagi sulla statale 16, più inquinamento e incidenti

TERAMO. «Ministero, società Autostrade e autorità giudiziaria trovino una soluzione: non si può paralizzare il Paese». Parole del presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, che interviene in merito al sequestro di guard-rail non a norma sull'autostrada A14 nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Avellino. L'ultimo provvedimento di sequestro dell'autorità giudiziaria, quello del viadotto Ss 150, comporterà il transito a una sola corsia sul tratto autostradale tra gli svincoli Teramo-Giulianova-Mosciano e Roseto e la conseguente chiusura della stazione di Roseto, in uscita, per chi proviene da Ancona, e in entrata, per chi è diretto verso il capoluogo marchigiano.

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«Code e disagi saranno il meno» osserva Di Bonaventura «buona parte del traffico pesante e anche di quello leggero si riverserà sulla statale 16, attraversando centri abitati con aumento inaccettabile dei livelli di inquinamento e del rischio di incidenti. Un problema come questo non può essere risolto sequestrando:  governo, società Autostrade e, se necessario, anche l'autorità giudiziaria, si siedano e concertino un piano e un cronoprogramma per la sostituzione dei guard-rail incriminati. Non dovrebbe essere così complicato il dialogo fra poteri dello Stato» prosegue il presidente della Provincia «la seconda dorsale più importante del Paese paralizzata per la mancanza di assunzioni di responsabilità da parte di chi, per dovere d'ufficio e compiti istituzionali, i problemi deve risolverli. Noi siamo solo piccoli amministratori di provincia, ma francamente non crediamo che sostituire delle barriere sia un'impresa titanica tale da giustificare questi vuoti decisionali che stanno massacrando l'immagine del Paese e le fragili economie dei territori».