Abruzzo, 4.760 candidati ma le donne sono poche
Per i posti che contano, come la presidenza della Regione e i sindaci dei centri maggiori, corrono quasi solo uomini
PESCARA. Per la presidenza della RegioneAbruzzo in lizza c’è una donna sola, la grillina Sara Marcozzi, in competizione con tre uomini. Non va meglio nelle città principali: a Pescara “corrono” due donne su nove candidati alla poltrona di primo cittadino, Enrica Sabatini dello stesso Movimento 5 Stelle e la “civica” Loredana Di Paola. Stessa proporzione anche a Teramo, con Manola Di Pasquale per il centrosinistra e Graziella Cordone, rappresentante di Città di Virtù e Sinistra PartecipAttiva. A Montesilvano, tanto per non sbagliare, i sei candidati a sindaco sono tutti rigorosamente maschi. Va un po’meglio, più a nord, a Giulianova, dove due candidate battagliano con cinque uomini per indossare la fascia tricolore. Nella vicina Silvi, per completare il panorama dei comuni con più di 15mila abitanti, siamo a una candidata su una rosa complessiva di cinque.
I conti sono presto fatti: in tutto sui cento comuni abruzzesi in cui si voterà il 25 maggio prossimo, le donne in lizza per fare il sindaco saranno appena trentadue, su un totale di 281 candidati. Una su nove, quindi, non certo un gran risultato. Come dire che quando le candidature non sono calibrate secondo norme che tutelino le quote rosa, dal territorio spuntano ancora candidati maschi. Per essere meglio rappresentate, alle donne non resta che votare per persone del loro stesso sesso, dato che in Abruzzo si sa che le elettrici sono di gran lunga più numerose degli elettori, circa il 54% contro il 46%.
Ovviamente le cose vanno meglio per quel che riguarda la corsa al consiglio regionale: sono ben 406 i candidati che si presentano alle prossime elezioni e di questi 169 sono donne ovvero, facendo una media percentuale, il 41,4 per cento del totale. Dato con il quale si rispetta quasi al centesimo la controversa legge regionale che impone che uno dei generi, maschile o femminile, non sia rappresentato per più del sessanta per cento nelle liste elettorali. Di fatto la prima applicazione delle quote rose di cui sopra.
Centosessantanove donne che avranno il compito e l'obiettivo di portare a casa un risultato migliore rispetto all'attuale composizione del consiglio regionale all'interno del quale siedono solo quattro donne: Marinella Sclocco del Pd, Nicolettà Verì del Nuovo Centro Destra, Alessandra Petri di Fratelli d'Italia e Daniela Stati che corre per Abruzzo Civico, dopo il salto dal centrodestra (era assessore nella giunta Chiodi) al centro sinistra). Tutte e quattro puntano alla riconferma tra i banchi dell'Emiciclo e le prime tre lo scorso anno si batterono, non raggiungendo lo scopo, per l'introduzione nella legge elettorale della preferenza di genere, già prevista per le elezioni comunali. Analizzando schieramenti e liste emerge che sono due i partiti con la maggiore presenza di donne negli elenchi: Pd e Sel propongono ben tredici candidate a testa su un totale di ventotto. Nella circoscrizione di Pescara il Pd propone addirittura quattro nomi su sette femminili: oltre alla Sclocco anche Pina Rasetta, Donatella Rosini e Antonella Allegrino. Tutti gli altri partiti e movimenti (Abruzzo Civico, Regione Facile, Valore Abruzzo, Partito Socialista, Centro Democratico e Italia dei Valori) del centrosinistra che appoggiano la candidatura a presidente della Regione di Luciano D'Alfonso presentano dodici nomi “rosa” su ventotto. Un'unità in meno invece per il Movimento 5 Stelle con Sara Marcozzi candidata alla presidenza, che presenta undici donne nella lista. Undici presenze femminili anche nella lista di Fratelli d'Italia che sostiene la riconferma del governatore Gianni Chiodi, mentre la quota rosa sale a dodici unità per gli altri partiti e movimenti del centro destra: Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Abruzzo Futuro. Dodici le candidate anche per la lista “Un'altra Regione con Acerbo” che nella circoscrizione di Pescara propone quattro donne su sette. Oltre alle già consigliere regionali Sclocco, Verì, Petri e Stati, sono diversi gli altri volti noti presenti nelle liste: tra le altre il sindaco di Casalincontrada Concetta Di Luzio (Pd) e la consigliera provinciale di Pescara Antonella Allegrino (Pd).
Ma troviamo anche diverse new entry pronte a battersi per entrare in consiglio regionale. Il Movimento 5 Stelle, tra le altre, presenta Raffaella Di Giovanni, avvocato pescarese di quaranta anni che si è «sentita sfidata dal sistema» e ha per questo iniziato a occuparsi di politica attiva dall'estate del 2012: «Ho capito che non era più il momento di delegare ad altri, mi sono anche sentita in colpa per aver lasciato fare». Scende in campo anche l'oncologa Maria Teresa Leva di Pescara con Abruzzo Futuro per dare il suo contributo ai temi sanitari. Con Abruzzo Futuro anche la chietina Rosaria Nelli, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile di Chieti e presidente della cooperativa sociale Socialtur.
Volti nuovi anche per Abruzzo Civico che a Pescara presenta, tra le altre, Lara Cacciagrano, nella vita responsabile commerciale. Nonostante quello delle quote rosa sia stato uno dei principali problemi della passata amministrazione, non pare abbiano capito a Montesilvano dove sono solo centotrentanove su trecentocinquanta le donne in lista, il 39,7 per cento.
Loris Zamparelli
©RIPRODUZIONE RISERVATA