ABRUZZO
Autostrade, sospesa la revoca della concessione a Strada dei Parchi / AGGIORNAMENTI
I giudici del Tar Lazio accolgono il ricorso della società del gruppo Toto contro il provvedimento di solo qualche giorno fa del Consiglio dei ministri
ROMA. Bloccata la revoca della concessione delle autostrade abruzzesi (A24 e A25) a Strada dei Parchi (Sdp).
A sospendere il provvedimento di solo qualche giorno fa del Consiglio dei ministri è stato il tribunale amministrativo del Lazio che ha accolto il ricorso della società del gruppo abruzzese Toto.
I legali hanno chiesto la sospensiva adducendo diversi profili di incostituzionalità facendo una proiezione anche economica di questa decisione che potrebbe avere conseguenze per l'intero Gruppo, partendo dal dato che la holding che fa capo all'imprenditore abruzzese Carlo Toto costituisce l'8% del Pil dell'Abruzzo, in particolare alla luce dei circa 1700 dipendenti, di cui circa 800 impegnati in Sdp, concessionaria di due arterie che dalla mezzanotte di giovedì sono passate non senza problemi nelle mani di Anas. In partcilare nel ricorso di Strada dei parchi si fa riferimento al al pericolo di “default" della società stessa in quanto essa non potrebbe “più contare né sui flussi finanziari provenienti dalle tariffe autostradali (pressoché la sua unica fonte di entrata), né sull’indennizzo che le spetta in base alle previsioni della Convenzione Unica". Inoltre viene indicata la prospettiva di licenziamento del “personale non richiesto da Anas, tra cui tutto il personale operativo con qualifica dirigenziale, non essendo neppure ipotizzabile che lo stesso personale possa restare in servizio una volta cessato il rapporto concessorio”, visto che Anas prevede di avvalersi di parte del personale non dirigenziale alle dipendenze di Strada dei Parchi, di Global Service, e di Infraingeneering srl rimborsando i relativi oneri”.
Sdp sostiene nel ricorso anche il “pericolo di default finanziario dell’intero gruppo Toto”, atteso che “l’eventuale default di Strada dei Parchi comporta automaticamente il pericolo di una estensione degli effetti finanziari negativi sull’intero gruppo, che opera in altri settori dell’economia italiana e che assicura il lavoro a centinaia di persone”.
Nel ricorso viene infine sottolineato il paventato danno erariale – un pregiudizio per “l’interesse pubblico alla sicurezza della circolazione stradale”, atteso che “la gestione in sicurezza di una infrastruttura critica come le autostrade A24 e A25 ... richiede la piena operatività di una organizzazione collaudata che possa far fronte alle esigenze, anche immediate e urgenti, che si presentano. Il decreto dirigenziale e il decreto interministeriale impugnati, anche per effetto del DL citato, impongono una sostituzione nella gestione immediata con l’azzeramento ad horas della intera struttura dirigenziale della società”.
Intanto, nell'ambito del complesso passaggio di consegne e del futuro delle due arterie, oggi la commissione Ambiente del Senato ascolta prima gli stessi vertici di Sdp, poi una delegazione di sindaci laziali e abruzzesi, da anni in prima linea contro il caro tariffe, e poi il Governo. Domani tocca ai sindacati preoccupati del futuro occupazionale.
copyright il Centro
+++ NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO +++