Banda larga, ecco i primi 34 Comuni
Comunicazioni veloci su fibra ottica: arrivano Gentiloni e l’Ad di Enel Starace per la chiusura dei cantieri in dieci centri
PESCARA. Da Gioia Dei Marsi e Pacentro a Balsorano e Ateleta. Da Monteodorisio e Scerni a Bisenti e Controguerra. Passa attraverso la banda ultra larga il riscatto dei piccoli Comuni d’Abruzzo. Zone finora ignorate dalle moderne reti di comunicazione, che così rischiano di scomparire per via dello spopolamento. Ma le aree interne montane saranno le prime della lunga lista di 305 comuni grandi, medi e piccoli della nostra regione, a essere servite dalle fibre ottiche. Infrastrutture ultramoderne che sfruttano la velocità degli impulsi luminosi per comunicare via Internet. Dieci cantieri sono già chiusi. In altri 24 i lavori stanno per terminare. In totale sono 119 i Comuni, piccoli e medi, che fanno parte della fase uno dell’operazione banda ultra larga, che ha un costo complessivo di 150 milioni di euro, di cui 35 sono stati investiti per raggiungere il primo obiettivo. La consegna dei dieci cantieri in altrettanti Comuni (li riportiamo nella tabella a destra) diventa così un evento con due ospiti d’eccezione. «Rivelo qui che nei prossimi giorni avremo la visita del presidente del consiglio Paolo Gentiloni e dell'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, che presenteranno il primi lavori conclusi». Lo ha annunciato il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, ieri mattina, nel corso della conferenza stampa a Pescara per tirare le somme, tra idee e polemiche, della Fonderia Abruzzo. D’Alfonso ha premesso di aver raccolto un’istanza da parte del quotidiano Il Centro che, a novembre, ha svolto un’inchiesta giornalistica sui gravi problemi di comunicazione di cui soffrono e muoiono le aree interne, ed ha spiegato che l’Abruzzo: «In sette, otto mesi sarà pronto ad incassare il superamento del divario digitale».
Ma si parte dai piccoli Comuni, dove le grandi compagnie di telefonia non investiranno mai perché non hanno ritorno economico, per arrivare poi «alle zone industriali», ha proseguito il governatore, «dove avremo una banda ultralarga di ultima generazione. Così come nelle città più significative, i capoluoghi, ma non solo. L'Aquila e Pescara saranno super coperte dal massimo della qualità». Dei 150 milioni di euro di lavori - ha concluso - il 70% è stato appaltato a imprese locali. La Ceit di Di Vincenzo ha la grande parte dei cantieri per la copertura digitale abruzzese». La lettura della relazione del progetto aiuta a capirne di più: «La Regione Abruzzo considera l’investimento in un'infrastruttura di rete ultra veloce un elemento indispensabile per l'offerta di servizi pubblici di buona qualità», oltre che «la prevenzione dello spopolamento e della delocalizzazione dell'attività economica, la promozione dello sviluppo sociale ed economico e una maggiore partecipazione culturale e politica». L’iniziativa si basa su un accordo di programma Regione-Mise (ministero dello Sviluppo economico)». Sugli appalti che riguardano i primi 119 Comuni si legge: «Bando di gara con fondi Psr-Feasr per 25milioni e 79 Comuni: Infratel Italia spa (società in house del Mise, ndr) ha aggiudicato il lotto 1 della gara per l’affidamento della progettazione e realizzazione di infrastrutture (...) per i Comuni della provincia dell’Aquila, alla Eds Infrastrutture Spa». E il lotto 2 «per i Comuni di altre province, al Rti Icot Tec spa (mandataria), Mazzoni spa e Delta srl». A questi lavori si aggiunge «il bando di gara con fondi Par-Fsc per 9,6 milioni e 34 Comuni» che Infratel Italia ha aggiudicato «al Rti Ceit Impianti srl (mandataria) e Site spa». L’intervento globale è suddiviso in step: fase uno con 21 Comuni coinvolti, fase due (70), fase tre (31) e fase quattro (70). Infine i numeri significativi dell’estensione della rete: 736 km di infrastrutture già realizzate, 340 in fase di realizzazione e 137 pianificate.