STRADE

Calano gli incidenti, non in Abruzzo. Pescara pericolosa per pedoni e monopattini

I dati Aci-Istat del 2023: male la città adriatica e Chieti provincia. Discorso a parte per il "fenomeno monopattino". E il giorno più pericoloso è il martedì

PESCARA. Pubblicati i dati Aci-Istat relativi agli incidenti stradali avvenuti nel 2023. Il dato che emerge con chiarezza è che nel 2023 si registra un lieve miglioramento per il numero delle vittime rispetto all’anno precedente.

Le statistiche provinciali – elaborate da Aci e Istat – mostrano in generale un lievissimo miglioramento nel numero delle vittime, aumentano invece incidenti e feriti. 

Entrando più nel particolare, in Abruzzo abbiamo un risultato in netta controtendenza, dal momento che è una delle tre regioni in cui si è avuto un sensibile incremento delle vittime, sia in termini di percentuali (+22%), sia in valori assoluti ( + 13).

Nella Provincia di Pescara gli incidenti sono stati 884 ( + 80), i morti sono stati 16 (+7), mentre i feriti sono 1.127 ( + 73). Entrando ancor più nel particolare, nella sola città di Pescara gli incidenti sono stati 459, con 7 morti e 557 feriti, tutti numeri in aumento rispetto al 2022. Il maggior numero di incidenti nella Provincia si è verificato su “strada urbana” (664 su 884) e, di questi, ben 112 hanno interessato l’investimento di un pedone. Discorso a parte merita il fenomeno “monopattini”, dal momento che nel 2023 in tutto il territorio nazionale si è avuto un più che evidente incremento di incidenti, con conseguenze gravi sui loro conducenti: gli incidenti salgono a 3.365 del 2023 contro i 2.929 del 2022, con i feriti che passano da 2.787 a 3.195, mentre i morti sono 21 ( 16 nel 2022). Altro dato interessante, sempre nella nostra provincia, è che il maggior numero di incidenti è dovuto alla velocità, alla mancanza di rispetto della segnaletica ed alla guida distratta. Circostanze comunque in linea con la media nazionale. Nella provincia di Pescara, la giornata della settimana con il più alto numero di incidenti ed il maggior numero di feriti è stato nel 2023 il martedì, in particolare dalle ore 10,00 alle 13,00, e la fascia di età maggiormente coinvolta è quella che va da 30 ai 54 anni. Tutti questi dati hanno, naturalmente, anche una conseguenza economica per il Paese ed i costi sociali hanno grande impatto sulla finanza statale.