Camere, così lavorano gli abruzzesi
Stacanovisti Pelino e Mascitelli, maglia nera a Marini e Adornato.
PESCARA. Ora Franco Marini se la dovrà prendere col ministro Renato Brunetta se qualcuno gli darà del fannullone. Perché il fortunato sostantivo lanciato dal ministro veneziano tra le gambe del pubblico impiego («persona oziosa che non vorrebbe mai far nulla», secondo la Garzanti), è stato usato dall’associazione Cittadinanzattiva per incasellare i parlamentari che in questo primo anno di attività hanno avuto meno dimestichezza con le aule.
Il presidente emerito Marini, tra i senatori abruzzesi è il meno avvezzo alle sedute, si assenta volentieri quando c’è da votare, e ancora più volentieri non giustifica le proprie assenze. Per la verità Marini è in buona compagnia perché molti tra i colleghi più illustri fanno così e persino di più: per esempio, il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Palazzo Madama non si vede quasi mai: noblesse oblige, chi ha tanto dato, tanto si riposa.
Dall’altro capo della classifica stanno gli stacanovisti, gli emuli del minatore Aleksej Grigor’evic Stachanov, eroe del lavoro socialista nell’Unione sovietica di Stalin. Stachanov il 31 agosto 1935 raccolse 102 tonnellate di carbone in 5 ore e 45 minuti e quell’eroico giorno d’estate divenne negli anni a seguire “Giorno del minatore di carbone”, fino a quando sopravvisse l’Urss. Certamente non si celebrerà mai in Italia un “giorno del parlamentare” ma qui in Abruzzo abbiamo alla Camera almeno due stacanovisti di valore, secondo la classifica di Cittadinanzattiva. Per di più si tratta di due donne: le deputate Livia Turco e Paola Pelino che sono ai primi due posti della classifica e superano con buona lena i colleghi uomini. Fa eccezione nell’altro ramo del Parlamento il senatore dipietrista Alfonso Mascitelli, anche lui assiduo dei lavori parlamentari.
L’indice di attività redatto da Cittadinanzattiva indica il grado di coinvolgimento dei parlamentari nei processi legislativi del parlamento. Calcola cioè gli interventi in aula e in commissione, la presentazione come primi firmatari o cofirmatari di disegni di legge, mozioni, interrogazioni. Il punteggio va da 0 a 10. C’è poi la classifica delle presenze al voto, dove molti fannulloni si ritrovano presenzialisti.
Andando per ordine decrescente di presenza, a Montecitorio, dopo la Turco e la Pelino (che colleziona un lusinghiero 96% come presenza alle votazioni) si impone l’ex ministro ombra Pd della Giustizia Lanfranco Tenaglia, un maratoneta dei disegni di legge: di sua mano ne ha redatti 14, tutti o quasi in materia giudiziaria, una trentina ne ha firmati assieme ad altri. Segue Marcello De Angelis (Pdl). Il deputato Pdl è un intellettuale-musicista, direttore del mensile Area. La prima proposta di legge presentata è stata sulla promozione e la tutela della musica popolare bandistica, corale e folkloristica. Si è preoccupato anche della formazione dei centralinisti non vedenti e della valorizzazione dei tratturi: temi poco istituzionali che nei giornali finiscono nelle pagine Cultura & società. Ma un Parlamento deve occuparsi anche di questo.
Seguono Augusto Di Stanislao (Idv), che non ha proposte di legge a propria firma, e Giovanni Lolli. Il deputato aquilano del Pd è arrivato alla XVI legislatura sull’abbrivio della sua carica di sottosegretario allo Sport nel governo Prodi e di conseguenza tutti i progetti di legge presentati sono in materia sportiva: dalla tutela dei simboli sportivi alla discliplina dello sport di cittadinanza. Fa eccezione un disegno di legge sul trattamento economico dei vigili del fuoco presentato a maggio e frutto probabilmente dell’esperienza del terremoto.
Scivolando nella classifica si entra con Maurizio Scelli nel girone dei deputati scarsamente attivi, anche se il parlamentare di Sulmona è un buon presenzialista nelle votazioni. Ma è solo con Ferdinando Adornato che si tocca il vertice negativo: il deputato Udc di Polistena (ha soffiato il posto in Abruzzo al marsicano Rodolfo De Laurentiis, che oggi fa il consigliere d’amministrazione della Rai) ha cofirmato solo 4 leggi, non ha partecipato al 51% delle votazioni è stato assente ingiustificato il 51% delle volte. Tra i deputati abruzzesi eletti in altre circoscrizioni svetta per stacanovismo Luigi Lusi.
Al senato dopo Mascitelli il più attivo è Giovanni Legnini, mentre Andrea Pastore è il più presente alle votazioni (99%). Va citato l’abruzzese d’adozione Antonio Di Pietro, superstacanovista. Maglia nera, si è detto, per Marini, anche se nessuno pensa che se ne stia a Roma con le mani in mano. Forse è il Pd ad assorbire tutte le energie dell’alpino di San Pio delle Camere.
Il presidente emerito Marini, tra i senatori abruzzesi è il meno avvezzo alle sedute, si assenta volentieri quando c’è da votare, e ancora più volentieri non giustifica le proprie assenze. Per la verità Marini è in buona compagnia perché molti tra i colleghi più illustri fanno così e persino di più: per esempio, il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Palazzo Madama non si vede quasi mai: noblesse oblige, chi ha tanto dato, tanto si riposa.
Dall’altro capo della classifica stanno gli stacanovisti, gli emuli del minatore Aleksej Grigor’evic Stachanov, eroe del lavoro socialista nell’Unione sovietica di Stalin. Stachanov il 31 agosto 1935 raccolse 102 tonnellate di carbone in 5 ore e 45 minuti e quell’eroico giorno d’estate divenne negli anni a seguire “Giorno del minatore di carbone”, fino a quando sopravvisse l’Urss. Certamente non si celebrerà mai in Italia un “giorno del parlamentare” ma qui in Abruzzo abbiamo alla Camera almeno due stacanovisti di valore, secondo la classifica di Cittadinanzattiva. Per di più si tratta di due donne: le deputate Livia Turco e Paola Pelino che sono ai primi due posti della classifica e superano con buona lena i colleghi uomini. Fa eccezione nell’altro ramo del Parlamento il senatore dipietrista Alfonso Mascitelli, anche lui assiduo dei lavori parlamentari.
L’indice di attività redatto da Cittadinanzattiva indica il grado di coinvolgimento dei parlamentari nei processi legislativi del parlamento. Calcola cioè gli interventi in aula e in commissione, la presentazione come primi firmatari o cofirmatari di disegni di legge, mozioni, interrogazioni. Il punteggio va da 0 a 10. C’è poi la classifica delle presenze al voto, dove molti fannulloni si ritrovano presenzialisti.
Andando per ordine decrescente di presenza, a Montecitorio, dopo la Turco e la Pelino (che colleziona un lusinghiero 96% come presenza alle votazioni) si impone l’ex ministro ombra Pd della Giustizia Lanfranco Tenaglia, un maratoneta dei disegni di legge: di sua mano ne ha redatti 14, tutti o quasi in materia giudiziaria, una trentina ne ha firmati assieme ad altri. Segue Marcello De Angelis (Pdl). Il deputato Pdl è un intellettuale-musicista, direttore del mensile Area. La prima proposta di legge presentata è stata sulla promozione e la tutela della musica popolare bandistica, corale e folkloristica. Si è preoccupato anche della formazione dei centralinisti non vedenti e della valorizzazione dei tratturi: temi poco istituzionali che nei giornali finiscono nelle pagine Cultura & società. Ma un Parlamento deve occuparsi anche di questo.
Seguono Augusto Di Stanislao (Idv), che non ha proposte di legge a propria firma, e Giovanni Lolli. Il deputato aquilano del Pd è arrivato alla XVI legislatura sull’abbrivio della sua carica di sottosegretario allo Sport nel governo Prodi e di conseguenza tutti i progetti di legge presentati sono in materia sportiva: dalla tutela dei simboli sportivi alla discliplina dello sport di cittadinanza. Fa eccezione un disegno di legge sul trattamento economico dei vigili del fuoco presentato a maggio e frutto probabilmente dell’esperienza del terremoto.
Scivolando nella classifica si entra con Maurizio Scelli nel girone dei deputati scarsamente attivi, anche se il parlamentare di Sulmona è un buon presenzialista nelle votazioni. Ma è solo con Ferdinando Adornato che si tocca il vertice negativo: il deputato Udc di Polistena (ha soffiato il posto in Abruzzo al marsicano Rodolfo De Laurentiis, che oggi fa il consigliere d’amministrazione della Rai) ha cofirmato solo 4 leggi, non ha partecipato al 51% delle votazioni è stato assente ingiustificato il 51% delle volte. Tra i deputati abruzzesi eletti in altre circoscrizioni svetta per stacanovismo Luigi Lusi.
Al senato dopo Mascitelli il più attivo è Giovanni Legnini, mentre Andrea Pastore è il più presente alle votazioni (99%). Va citato l’abruzzese d’adozione Antonio Di Pietro, superstacanovista. Maglia nera, si è detto, per Marini, anche se nessuno pensa che se ne stia a Roma con le mani in mano. Forse è il Pd ad assorbire tutte le energie dell’alpino di San Pio delle Camere.