Coronavirus, anche il Vinitaly si sposta a giugno
La decisione dopo i primi tentativi di confermare la data di aprile. Le cantine abruzzesi costrette a rimodulare gli appuntamenti
PESCARA. Ora è ufficiale, dopo il primo tentativo di resistere agli effetti del Coronavirus, anche il Vinitaly è costretto ad arrendersi. Ma è soltanto una momentanea ritirata. La più grande fiera del vino, il più importante appuntamento del settore vitivinicolo anche abruzzese, slitta da aprile al 14-17 giugno.
“In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”: così ufficializza la decisione il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, sottolineando come “Vinitaly, insieme ad OperaWine andranno quindi a svolgersi in un contesto temporale "in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l’attenzione dei mercati internazionali e l’immagine dell’Italia".
Anche le cantine abruzzesi devono ora rivedere la programmazione di fiere ed eventi. In un primo momento infatti Vinitaly aveva resistito e confermato la data di aprile. Poi l'analisi e le prospettive del mercato oltre ad i pareri espressi da cantine, aziende e principali associazioni di settore hanno portato a stabilire la nuova data.
Nessun riferimento, per ora, almeno in via ufficiale, all'assenza dei buyer americani a causa del blocco dei movimenti dagli Stati Uniti per il Coronovaris. Ma una decisione ponderata sulla base di una visione più larga. E confidando sul fatto che il Coronavirus a giugno farà meno paura.
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