ABRUZZO / CORONAVIRUS
Covid: prorogata zona rossa per area Chieti-Pescara
Ordinanza di Marsilio, non più intere province, solo su aree a rischio: sono 23 i Comuni interessati
PESCARA. Prorogata fino a nuova disposizione la zona rossa per le province di Pescara e Chieti, ma restringendola, in modo "chirurgico", alle località che continuano a mostrare un'incidenza elevata. In altre parole, l'area metropolitana e i Comuni che continuano a registrare dati allarmanti.
Lo prevede l'ordinanza firmata dal governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio. Le due province erano in zona rossa dallo scorso 14 febbraio, per effetto di un provvedimento in scadenza il 28 febbraio. La zona a maggiori restrizioni si restringe dunque all'area metropolitana _ dove la variante inglese dilaga e i numeri dei contagi sono in aumento _ eccezion fatta per alcuni centri più distanti, come, ad esempio, Caramanico Terme (Pescara) e Lanciano (Chieti).
Nove i Comuni interessati nel Chietino e 14 nel Pescarese. Continua il costante monitoraggio: sotto particolare osservazione _ fanno sapere alla Regione _ ci sono i Comuni della costa teramana più prossimi all'area metropolitana pescarese (Silvi, Pineto e Roseto degli Abruzzi), e i Comuni di Atessa e Guardiagrele, per i quali nelle prossime 48 ore verrà effettuata una rivalutazione. Un altro elenco di Comuni sarà sottoposto a sorveglianza per verificare se nei prossimi giorni continueranno a mostrare tendenze di crescita, caso in cui si adotteranno specifiche misure rispetto alla fascia arancione loro attribuita.
«Per quanto riguarda i ristori», afferma il ministro Speranza, «tramite il capo di gabinetto, mi ha scritto una lettera rinnovando l'impegno del governo a indennizzare tutte le attività colpite da qualsiasi forma di restrizione, sia regionale sia nazionale. Abbiamo così ottenuto anche per iscritto l'impegno del governo e attendiamo che nei prossimi giorni finalmente il Consiglio dei ministri partorisca questo nuovo decreto», prosegue Marsilio, «la mia richiesta al governo, è che ci sia una copertura ampia di tutte le attività colpite dalla chiusura, così da poter associare al massimo rigore nella lotta sotto il fronte sanitario anche la massima copertura economica, così che questa battaglia si possa vincere senza contrasti e senza aggravare i problemi».