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«Depuratori: in Abruzzo valori inaccettabili»

Se l’estate balneare viene rovinata dai colibatteri, se nelle vongole prolifera la salmonella, non sarà davvero un caso. E infatti il dossier presentato ieri dal Forum H2O e dalla Confcommercio mettono sotto accusa la maggioranza dei depuratori abruzzesi

PESCARA. Se l’estate balneare viene rovinata dai colibatteri, se nelle vongole prolifera la salmonella, non sarà davvero un caso. E infatti il dossier presentato ieri dal Forum H2O e dalla Confcommercio chiarisce bene la questione: «I depuratori in Abruzzo presentano dati incredibili e inaccettabili, degni di Paesi da quarto mondo, serve una svolta radicale perché l'impatto su ambiente, salute ed economia è ormai insopportabile».

E per rimarcare la gravità della situazione, Forum H2o e Confcommercio, hanno voluto titolare il dossier curato da Augusto De Sanctis «Depurazione in Abruzzo 2011-2015: anni orribili»,

Perché orribili? Perché la situazione, dice il dossier, è «sconvolgente, con parametri negli scarichi centinaia o migliaia di volte superiori ai limiti consigliati». Dal dossier emerge che ben 91 depuratori abruzzesi, in cinque anni, hanno raggiunto, per quanto riguarda l’Escherichia coli il »triste traguardo di 1 milione di UFC/100ml, cioè 200 volte il limite consigliato, con quello di San Valentino che ha superato la soglia in tutti e cinque gli anni di monitoraggio. Per questo parametro - dicono gli ambientalisti - sono stati registrati livelli sinceramente impensabili rispetto alla soglia di 5.000 UFC/100 ml. A mero titolo di esempio: 76 milioni a Scoppito, 60 milioni a Chieti Valle Para, 26 milioni ad Avezzano capoluogo, 33 milioni a Manoppello, 110 milioni di Farindola e, record nei primati negativi, 830 milioni nel 2013 al depuratore di Rocca San Giovanni in località Castelluccio in provincia di Chieti».

Tanti, inoltre, secondo il dossier, i depuratori da cui esce Salmonella con gli scarichi. Ben 56 sono risultati positivi, 51 nell'Aquilano e 5 nel Teramano, con quasi 147 controlli positivi in totale. Il dato, però, è parziale, perché nel Pescarese e nel Teramano, «dove pure la Salmonella è stata segnalata in diversi fiumi, semplicemente non viene cercata, per cui la situazione potrebbe essere ancora più grave».

«Una situazione del tutto inimmaginabile nella sua gravità, perché solo ora ci è stata data la possibilità di dipingere ed esaminare il quadro generale. Una condizione inaccettabile, una vera e propria emergenza», hanno detto Loredana Di Paola del Forum Acqua e il vicepresidente di Confcommercio, Ezio Ardizzi, parlando di »indignazione».

Le due associazioni ritengono quindi indispensabile «garantire il flusso delle informazioni verso il pubblico con un sito dedicato da aggiornare quotidianamente con tutti i dati; indirizzare sulla depurazione cospicui finanziamenti anche a discapito di altre tipologie di infrastrutture; assicurare la trasparenza e la partecipazione del pubblico rispetto alle procedure di progettazione, appalto e realizzazione, con continuo scambio di informazioni sullo stato dell'arte».

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