Di Nardo, il cardinale figlio di un abruzzese: voterà per il nuovo Papa

Negli Stati Uniti guida un milione e trecentomila fedeli, il papà partì da Castel Frentano.
PESCARA. Scorre sangue abruzzese in uno dei dieci cardinali Usa che entreranno in conclave per l’elezione del nuovo Papa. Potenzialmente erede di Papa Francesco. Uno statunitense di origine frentana. Il cardinale (nominato da Benedetto XVI) Daniel Nicholas Di Nardo nato il 23 maggio 1949 in Steubenville (Ohio). Cardinale presbitero di Sant’Eusebio; arcivescovo emerito di Galveston-Houston. Il papà Nicola è partito da Castel Frentano, paese dell’entroterra lancianese, per gli States dove ha sposato una donna danese da cui ha avuto anche Thomas, Margaret (gemella del cardinale) e Mary Anne. Facile ricostruire la vita e la carriera nella chiesa cattolica attraverso la sua biografia. Dopo il trasferimento della famiglia a Pittsburgh ha frequentato la St. Anne grade school, Castle Shannon, Pennsylvania (1955-1963), la Bishop’s latin school, la scuola dei gesuiti a Pittsburgh (1963-1967), per poi entrare nel seminario di St. Paul e successivamente frequentare la Duquesne university (1967-1969). Nel 1969 ha vinto la borsa di studio Basselin per studi filosofici alla Catholic university of America, dove ha conseguito la laurea e il dottorato in filosofia. Ha studiato teologia presso il Pontificio Collegio Americano del Nord, a Roma, conseguendo il baccalaureato in sacra teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e la licenza in teologia e scienze patristiche presso l’Istituto patristico Augustinianum. Ordinato sacerdote il 16 luglio 1977 a Pittsburgh, Pennsylvania, è stato poi nominato vicario parrocchiale nella chiesa di St. Pius X a Pittsburgh. Nel 1981 è stato designato assistente cancelliere della diocesi di Pittsburgh e docente a tempo presso il seminario di St. Paul. Nel 1984 è stato chiamato nella Curia romana come addetto di segreteria presso la Congregazione per i Vescovi, dove è rimasto fino a dicembre del 1990.
Durante tale periodo è stato anche direttore di Villa Stritch (1986-1989), la casa che ospita i sacerdoti diocesani americani al servizio della Santa Sede, tenendo il seminario di metodologia per gli studenti del primo anno di teologia presso la Gregoriana. Nel 1991 è stato nominato assistente segretario per l’educazione nella diocesi di Pittsburgh; è inoltre stato co-amministratore della chiesa della Madonna del Castello a Swissvale, Pennsylvania. Il 19 agosto 1997 è stato nominato vescovo coadiutore della diocesi di Sioux City, ricevendo l’ordinazione episcopale il 7 ottobre dello stesso anno. Il 28 novembre 1998 è succeduto per coadiuzione al vescovo di Sioux City. Impegnato nel comitato ad hoc della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti per l’uso del catechismo, è inoltre consigliere della Conferenza episcopale presso la National association of pastoral musicians (Associazione nazionale degli artisti di musica sacra). È anche membro del consiglio di amministrazione della Catholic university of America, Washington, D.C., e della National catholic partnership for persons with disabilities (Associazione nazionale cattolica per persone con disabilità), Washington, D.C. Il 16 gennaio 2004 è stato nominato vescovo coadiutore di Galveston-Houston. Il 29 dicembre 2004, con l’elevazione della diocesi a sede metropolitana, è stato promosso arcivescovo coadiutore. Il 28 febbraio 2006, quando Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi presentata dall’arcivescovo Joseph A. Fiorenza, è succeduto per coadiuzione alla guida pastorale della comunità cattolica – composta da 1.300.000 fedeli – che vive sul territorio dell’arcidiocesi di Galveston-Houston. Dal 2013 è vice presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America. Ha partecipato al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. Dal 15 novembre 2016 fino al 12 novembre 2019 è stato Presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d’America. Da Benedetto XVI è stato creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2007, con il Titolo di Sant’Eusebio.
L’orientamento. Il cardinale Di Nardo considera l’aborto come la priorità preminente per gli Stati Uniti. Sui migranti, si è allinea sulle posizioni di Papa Francesco per favorire una maggiore protezione e accettare i rifugiati. È meno d’accordo con il Papa sulle questioni climatiche. Come partecipante al Sinodo sulla famiglia del 2015, è stato uno dei 13 cardinali che hanno scritto una lettera a Bergoglio prima dell’incontro avvertendo che se il Sinodo si concentrava troppo pesantemente sulla questione della Comunione per i cattolici divorziati risposati, avrebbe sollevato domande fondamentali sull’interpretazione e l’applicazione della dottrina della Chiesa. Ha anche messo in guardia contro l’abbandono di elementi chiave della fede e della pratica cristiana in nome dell’adattamento pastorale, citando il crollo delle chiese protestanti liberali come avvertimento.
I legami con l’Abruzzo. All’inizio degli anni Settanta, quando è a Roma per gli studi, in diverse occasioni è stato nella terra del padre per abbracciare gli zii Maria e Nino che, nel frattempo, si sono trasferiti da Castel Frentano a Lanciano. Dove monsignor Di Nardo si recò a fare visita ai parenti frentani. E in quella occasione celebrò messa nel convento di Sant’Antonio, a Lanciano.
Il rapporto con Trump. Alla luce dei racconti e delle interviste rilasciate in passato non lo si può definire un trumpiano. Al contrario. Di Nardo è stato molto critico verso il presidente degli States durante il primo mandato. Tra i dieci cardinali elettori statunitensi è da considerare tra i meno vicini a Trump. Un fiore all’occhiello è rappresentato dalla crescita dei cattolici praticanti nella sua diocesi.