Enti, Chiodi: farò tagli rivoluzionari

4 Luglio 2009

Il presidente: commissari e manager capaci, dimezzando gli stipendi.

PESCARA. Gianni Chiodi presidente della Regione Abruzzo la chiama «rivoluzione». Per ora il programma del leader politico e istituzionale del Pdl appare un libro dei sogni che deve essere attuato tra difficoltà e i risentimenti degli esclusi dopo le molte promesse elettorali. «Gli enti regionali saranno radicalmente rivisti», annuncia Chiodi, «molti saranno ridotti e presieduti da funzionari regionali senza ulteriori spese per i cittadini, altri subiranno un attento esame per capire cosa hanno fatto e prodotto in questi anni, quanti stipendi sono pagati e se devono ancora esistere. Infine le nomine, punteremo a persone capaci e meritocrazia».

Il via libera al progetto di riforma di circa 80 enti per un totale di 250 posti pubblici è arrivato giovedì notte al termine di una riunione, (assenti i coordinatori regionali del Pdl, Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano) presenti il capogruppo alla Regione, Gianfranco Giuliante e alcuni assessori e consiglieri regionali. I dirigenti Pdl si sono anche dati una scadenza per l’inizio della «rivoluzione negli enti regionali», la data è quella 13 luglio. «Il presupposto alla nostra iniziativa», spiega Chiodi, «è che questa classe dirigente del centrodestra non vuole ripetere gli errori del passato, il nostro obiettivo e attuare quel processo di riconquista della fiducia dei cittadini.

Siamo stati eletti non per far finta di cambiare ma per cambiare davvero e la riunione di giovedì che ho avuto con i consiglieri e assessori ed autorevoli esponenti di partito mi hanno confermato che è una volontà comune». Il piano Chiodi prevede i tagli ai costi della politica attraverso la drastica riduzione del numero delle poltrone e dei compensi, «come avvenuto», ricorda, «per la Asl di Pescara». «Una parte degli enti sarà commissariata con del personale regionale e questo avverrà entro 3 o 4 mesi», promette il presidente della Regione, «la giunta, inoltre, agirà in base a delle relazioni sulle attività svolte dall’ente strumentale, sul suo stato economico e finanziario, se ha preso iniziative fuori il suo ambito istituzionale.

Valuteremo l’abolizione di quei enti che dalle relazioni sono indicati come inutili». Sul commissariamento Chiodi anticipa che tre enti lo saranno subito: Arta, Ater e Aptr e forse anche l’Azienda per il diritto allo studio. Infine per gli enti che sopravviveranno si aprirà il capitolo nomine. «Fare le nomine non è un delitto», dice Chiodi, «ma ci sarà uno sforzo per migliorare la selezione di presidenti e direttori attraverso criteri meritocratici che tengano conto del differente ruolo dei coloro che saranno nominati, se è nell’ambito della “governance” si chiarirà se sarà necessario più un indirizzo politico o quello tecnico amministrativo. Rispetto al passato questa è una rivoluzione, chiuderemo la stagione delle presidenze facili, dei Cda pletorici e ben pagati».