Il prefetto: Villa Pini paghi gli stipendi

L’Aquila, Gabrielli chiede al gruppo di attingere alle proprie risorse.

L’AQUILA. Villa Pini paghi subito con proprie risorse gli stipendi ai dipendenti; la Regione apra un tavolo tecnico per verificare ancora una volta i crediti vantati dal gruppo privato. Questa la salomonica proposta del prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli al termine dell’incontro di ieri mattina al quale hanno partecipato l’assessore Lanfranco Venturoni, il commissario Gino Redigolo, il direttore amministrativo del gruppo Villa Pini Duilio Carusi, i sindacati Cgil, Cisl, Uil confederale, Ugl e Cimop, il sindacato dei medici della sanità privata. Per il prefetto un accordo tra le parti è la soluzione più auspicabile perché un eventuale ricorso alla via giudiziaria «comporterebbe tempi troppo lunghi». Nessuno certamente si aspettava al termine dell’incontro una stretta di mano tra Regione e proprietà. Le posizioni sono rimaste immutate, ma adesso ci sono altre 48 ore per trovare la via d’uscita.

Carusi pur contestando le cifre della Regione, che ha giudicato errate (vedi articolo in basso), si è comunque riservato di dare una risposta entro lunedì (e non entro oggi come aveva chiesto il prefetto), quando specificherà entità e modalità dell’operazione. Venturoni ha ribadito la sua posizione, si è però detto disponibile all’apertura del tavolo tecnico, a patto che non sia una contropartita al pagamento degli stipendi. L’assessore ha comunque rimarcato che la certificazione dei crediti c’è già ed è quella presentata nell’incontro di giovedì a Pescara. Il segretario regionale della Cisl Maurizio Spina, presente all’incontro con il segretario della sanità privata Davide Farina, ha «auspicato» che l’azienda paghi gli stipendi, «ma noi chiediamo che siano saldate tutte e sette le mensilità», ha precisato. Resta «molto preoccupata» la Cgil per la situazione «drammatica per i lavoratori e rischiosa per la continuità del servizio», ha detto Angela Scottu.

La sindacalista si riferisce in particolare al servizio lavanderia che per la morosità dell’azienda va a singhiozzo, e alla sospensione del lavoro «camuffato da sciopero da parte della Uil aziendale». «La situazione è emergenziale e ci sono dati inconfutabili rispetto ai quali il prefetto deve intervenire» ha aggiunto la Scottu. Intanto nel corso di un’assemblea dei dipendenti alla Provincia di Chieti, il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci ha chiesto alla Regione di «uscire dal silenzio» e di dire «cosa intende fare delle strutture e soprattutto dei dipendenti». Paolucci ha annunciato che il gruppo Pd presenterà in Consiglio regionale una risoluzione per una proposta «che vada incontro alle aspettative dei 1600 dipendenti».