Il vice ministro albanese: dissi no a Castiglione

Nora Malaj: ho pure respinto la sua raccomandazione ma i giornali mi attaccano

PESCARA. «Se lì da voi la notizia è ormai stata "esaurita" e l'affare Castiglione è stato "consumato", in Albania è esplosa una situazione imbarazzante, insolita, aggressiva, che coinvolge la mia funzione». Il vice ministro albanese della Pubblica istruzione Nora Malaj si affida a una lettera per raccontare quello che sta vivendo di riflesso sul caso della raccomandazione dell'assessore abruzzese.

Il vice ministro Nora Malaj è una donna giovanile che, a suo dire, si trova coinvolta in quello che lei chiama "l'affare Castiglione" senza alcuna responsabilità. Nella lettera sostiene di essere diventata una vittima della stampa albanese da quando quest'ultima ha preso spunto dalla storia riportata sui giornali italiani per attaccarla dal punto di vista politico. Il vice ministro si meraviglia della diversità di trattamento che ha la stampa italiana con l'assessore Castiglione. Ma come, si domanda in sostanza: io non ho fatto nulla e vengo attaccata mentre in Italia, il caso Castiglione, è già scomparso dalle pagine dei quotidiani? Perché?

Nora Malay è entrata in questa storia perché è a lei che si era rivolto l'assessore regionale Alfredo Castiglione affinché il ministero albanese stringesse un gemellaggio culturale con l'associazione di danza della compagna Marina Kozina. La lettera di Castiglione, su carta intestata della Regione, è stata trovata dalla polizia nel corso dell'inchiesta sugli appalti della società Ecosfera con la Regione Abruzzo (inchiesta nella quale Castiglione è indagato) ed è stata riportata dal sito Repubblica.it e dal Centro.

Il vice ministro sottopone proprio al direttore della Repubblica Ezio Mauro il «grave disagio» che avrebbe provocato alla sua persona, «privata e pubblica», l'articolo su "La raccomandazione internazionale per la fidanzata dell'uomo politico". «L'articolo», fa notare nella lettera, «non faceva correttamente alcun riferimento a una responsabilità della sottoscritta che, per inciso, ha incontrato Castiglione solo in una occasione pubblica cioè istituzionale, a Tirana, il 14 gennaio 2011, senza aver mai dato corso alla sua proposta di gemellaggio tra le scuole di danza di cui si fa riferimento nell'articolo».

Il vice ministro precisa che Castiglione le fu presentato da un rappresentante della Cooperazione italiana del Mae in Albania e che il ministero albanese rispose il 24 maggio 2011 respingendo la richiesta di gemellaggio perché «non erano state avviate le normali procedure». «Tuttavia», riprende Nora Malaj, «è dal 2 aprile che il mio nome sta occupando le prime pagini dei giornali albanesi da titoli bombastici e mostruosi, riferendosi agli articoli italiani malgrado questi fossero stati chiari». Il vice ministro riporta anche qualche titolo della stampa albanese: "Nora Malaj implicata in un affare con gli italiani"; "Le indagini di Pescara coinvolgono Tirana"; "Sotto inchiesta un pubblico ufficiale italiano, implicata pure il vice-ministro Nora Malaj"; e ancora: "Affari in Italia, implicata anche Nora Malaj".

La donna deve aver chiesto chiarimenti a direttori e giornalisti albanesi: «Ma loro sostengono di aver citato e di aver fatto riferimento solo all'articolo della Repubblica, ed è lì secondo loro che non sarebbe chiara la mia posizione».

Per queste ragioni e considerata la credibilità che i giornali albanesi danno ai giornali italiani la vice ministra chiede una «cortesia»: di pubblicare la lettera e di precisare su la Repubblica, a scanso di equivoci "albanesi", che la sua persona è del tutto estranea all'affare Castiglione, tutto abruzzese. (a.mo.)

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