INVERNO ANOMALO
L'Abruzzo a confronto: niente neve e terreno brullo dove un anno fa c'erano -27 gradi
Ai Piani di Pezza (1.450 metri) spuntano quasi le margherite. E dopo gli alberi da frutta la finta primavera inganna anche le api ed i parassiti alieni, l'allarme Coldiretti: "Una delle peggiori annate per la produzione di miele"
PESCARA. Era un anno fa (quasi) quando il 29 gennaio 2019 i Piani di Pezza, 1.450 metri, uno degli altipiani più alti (e in genere più freddi) dell'appennino abruzzese (comune Rocca di Mezzo in provincia dell'Aquila), erano coperti di neve e ghiaccio e soprattutto veniva indicata la temperatura record di 27,8 gradi sotto lo zero (rilevazioni Associazione Meteorologica Caput Frigoris).
Oggi, 18 febbraio 2020, nello stesso posto non c'è traccia di neve, tantomeno di ghiaccio. Solo un territorio brullo, molto panoramico, sì, ma assolutamente "marrone" anziché bianco, cioé l'opposto di quanto viene tradizionalmente trovato da escursionisti e turisti. E la temperatura alle ore 14 è di 9,6 gradi con una minima di -4,3 e una massima di 10,1 gradi.
Un anno fa veniva sottolineato come le temperature nell'Aquilano fossero precipitate in molti Comuni. Oltre i mille metri di quota c'erano -23,6 gradi a Campo Felice, -16,9 a Roccaraso, -14,8 a Rocca di Mezzo, -12,7 sull'Altopiano delle Cinquemiglia, -10,6 gradi al Rifugio Franchetti (Teramo), -10,7 a Pescasseroli Vallechiara (L'Aquila), -10,3 a Ovindoli (L'Aquila), -9,9 a Passo Godi (L'Aquila).
Il confronto con oggi è impietoso: vince ovunque il caldo, perdono neve e freddo: si va dai 10 gradi a Campo Felice (min 0.9, max 10), ai 9,3 gradi di Roccaraso (min. -5,6, max. 9,6), ai 14 gradi di Pescasseroli (min. 1,9, max. 14,7) agli 11,4 gradi di Santo Stefano di Sessanio (min. 2,2, max 11,5). Temperature primaverili, quasi estive, conseguenza dell'inverno caldo e anomalo che stravolgendo il pianeta, usanze e abitudini.
"Vittime" di questa finta primavera sono gli alberi da frutto che hanno già sbocciato. In Abruzzo sono in fase di risveglio, con un anticipo di circa un mese, le pesche mentre sono già fioriti mandorli e susine e sui banchi dei mercati agricoli arriveranno in anticipo carciofi, pomodori e fragole.
Non solo Coldiretti Abruzzo mette in luce su come i cambiamenti climatici abbiano risvegliato le api, anch'esse "ingannate" dalla finta primavera. “Si tratta di una situazione anomala che in Abruzzo coinvolge un patrimonio apistico di oltre mille apiari per un totale di circa 40mila alveari e 700 apicoltori con una produzione destinata al 21 per cento all’autoconsumo e il 79 per cento al mercato per un valore complessivo di 4-5 milioni di euro l’anno – commenta l'associazione degli agricoltori - le temperature sopra i 15 gradi hanno fatto uscire le api dagli alveari attirate dai primi fiori spontanei per prepararsi alla ripresa del loro prezioso lavoro primaverile di bottinatura ed impollinazione. Ora però – sottolinea la Coldiretti - il rischio è che eventuali ritorni di freddo possano far gelare i fiori e far morire parte delle api dopo una delle peggiori annate per la produzione di miele in Italia”.
Ma a parte la preoccupazioni per gli “insetti utili”, il clima troppo mite si fa sentire anche sui parassiti alieni. E non è un bel segno. "I parassiti alieni", sottolinea sempre Coldiretti, "stanno favorendo la sopravvivenza della cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti che è arrivato dall’Asia ed ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che nell’ultimo anno ha superato i 740 milioni di euro a livello nazionale, secondo una stima della Coldiretti. In Abruzzo sono in fase di risveglio, con un anticipo di circa un mese, le pesche mentre sono già fioriti mandorli e susine e sui banchi dei mercati agricoli arriveranno in anticipo carciofi, pomodori e fragole per effetto di un inverno anomalo segnato da temperature bollenti che hanno mandato in tilt le colture”.
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