La Lista Teodoro trasloca da Fini

23 Gennaio 2011

Bocchino a Pescara: partito più forte. Le alleanze? Le deciderà Toto

PESCARA. Italo Bocchino arriva a Pescara e porta in casa di Futuro e Libertà la rodatissima macchina organizzativa ed elettorale di Maurizio Teodoro, quella Lista "Teodoro per Pescara" che alle ultime amministrative ha raccolto il 5% dei voti eleggendo consiglieri in Comune e Provincia e nei consigli di circoscrizione. Ieri il capogruppo dei finiani alla Camera li ha salutati e quasi nominati uno per uno durante un affollato incontro all'auditorium Petruzzi.

Con Bocchino ci sono il coordinatore di Fli Abruzzo Daniele Toto, il vice Emilio Nasuti, i fratelli Maurizio, Gianni e Piernicola Teodoro, la consigliera comunale Adele Caroli, il vicepresidente del consiglio provinciale Roberto Pasquali, Massimiliano Pignoli e altri esponenti della lista Teodoro.

«Venticinque amministratori che hanno aderito e lavorato per Fli con un rapporto aperto e cordiale», spiega Maurizio Teodoro. «Oggi l'esperienza civica di Teodoro per Pescara termina e si apre una partita legata al progetto del presidente Gianfranco Fini. Veniamo da una esperienza importante, abbiamo conquistato il 5% dei consensi», e ora la lista approda nel terzo polo «un elemento del quale la politica non potrà più prescindere», spiega Teodoro, «non si giocherà più nessuna partita a livello nazionale o locale senza questa forza». Per Teodoro, che presto assumerà un incarico nazionale nel dipartimento enti locali del partito, aderire a Fli vuol dire anche mandare un messaggio chiaro al centrodestra che governa la Regione («totalmente assente rispetto ai bisogni del territorio»), alla Provincia di Pescara («dove non si fa più nulla e gli amministratori non sanno mai a chi riferirsi») e al Comune di Pescara («dove abbiamo contribuito a eleggere il sindaco Mascia e poi siamo stati messi fuori dalla giunta ingannando la città»).

Il coordinatore Toto ricorda la «scelta difficile ma necessaria» di lasciare il Pdl per il Fli, critica i ritardi con cui la Regione affronta le due emergenze, terremoto e sanità («la cui spesa aumenta non si sa per colpa di chi»), annuncia una nuova stagione delle responsabilità. Tocca a Bocchino delineare le coordinate del partito che dall'11 al 13 febbraio si ritroverà a congresso a Milano, e fare una precisazione importante per le prossime amministrative: «Il nostro sarà un partito federalista, quindi quello che faremo alle amministrative lo deciderà il coordinatore regionale Toto con i suoi collaboratori, con l'assemblea degli iscritti e con i dirigenti di questa regione. Non mi permetterei mai di dare dei consigli». «E' evidente solo una cosa», aggiunge Bocchino, «che la coalizione che abbiamo creato insieme con altri partiti politici andrà insieme alle amministrative e insieme sul territorio deciderà quali alleanze fare».

Dunque nessuna preclusione a laboratori come quello per l'elezione del sindaco a Manoppello, pensato da Luciano D'Alfonso e Daniele Toto (probabile candidato) al quale il Pd regionale e l'Api regionale guardano già con favore.

Bocchino sottolinea anche «l'ottimo stato di salute» del Fli in Abruzzo. «L'ingresso di tutta la lista Teodoro a Pescara dimostra un rafforzamento evidente sia per la qualità delle persone che per la quantità dei consensi che rappresentano e anche per lo spessore morale, in un momento in cui il problema della moralità in politica è centrale». Inevitabile il riferimento alle vicende che coinvolgono Silvio Berlusconi: «Io credo che, quando il caso Ruby sarà sedimentato, l'opinione pubblica capirà che Berlusconi non è in condizione di poter rappresentare l'area moderata di questo paese. I comportamenti in politica sono essenziali per dare l'esempio e non mi sembra che ci siano le condizioni affinché Berlusconi possa rappresentare i valori della destra, i valori del moderatismo italiano».

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