Le imprese abruzzesi vanno a scuola di export
Successo all’Aquila per la tappa del seminario itinerante dell’Agenzia Ice Check-up alle Pmi per testarne le capacità. Lolli annuncia il contratto di sviluppo
L’AQUILA. «Faccio attrezzature da giardino: come e dove posso vendere i miei prodotti fuori dall’Italia?».
Non è l’ennesimo convegno con fiumi di parole questo seminario itinerante, altrimenti detto roadshow, dell’Ice – l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – approdato in Abruzzo con la partecipazione di circa 150 piccole e medie imprese del territorio. A metà giornata il luminoso Salone delle Feste del San Donato Golf Resort&Spa di Santi di Preturo si trasforma in tanti piccoli tavoli di lavoro dove le imprese ricevono consulenza gratuita per studiare insieme agli esperti una strategia di export. Una parte delle imprese (un’ottantina) si sottopone anche al check-upper testare le capacità di sbarcare su altri mercati. Chi è più pronto viene accompagnato in un percorso di graduale inserimento su alcuni mercati, selezionati a seconda del prodotto e della potenzialità. Chi è a zero – e magari, come pure si sente dire nella sessione mattutina, non ha nemmeno un sito Internet – è invitato a percorsi di formazione. Gli incontri “BtoB” vanno avanti fino a sera.
La pars construens è senza dubbio il piatto forte della giornata, che inizia di buon mattino con il saluto del presidente di Confindustria L’Aquila Marco Fracassi. «L’internazionalizzazione», così accoglie gli intervenuti, «è una strada obbligata per le imprese del territorio, chiamate a uscire da un contesto difficile». Già, punto primo: come rimettere in piedi prima possibile la città capoluogo di regione. Punto secondo: pensare alle imprese. Punto terzo: convincerle che il mercato estero è uno dei modi per fronteggiare la crisi. Quarto: prepararle al gran salto.
A garantire che «le aziende che esportano aumentano in fatturato e dipendenti» arrivano le parole rassicuranti del viceministro del dicastero degli Affari esteri Lapo Pistelli. «Expo è una grande occasione, è un treno che non ripassa e va preso al volo», dice alla platea che condivide su Twitter i temi della sessione introduttiva. «La rete del ministero è disponibile, perché la domanda dei prodotti italiani si mantiene alta e non c’è settore nel quale il nostro Paese non possa eccellere. L’Italia è tra le prime cinque potenze al mondo per il manifatturiero: per questo il governo insiste con l’Europa per avviare politiche di ripresa che non siano solo quelle dell’austherity». Poi rafforza il concetto. «Nel 2014 l’Abruzzo ha fatto registrare un incremento dell’esportazione del 2,9%. Ci troviamo di fronte a un territorio che cresce più degli altri e che dimostra un dinamismo che non può essere sottovalutato. Essenziale è avere la forza e il coraggio di scommettere sui mercati esteri, chi lo ha fatto ha visto incrementare, di molto, fatturato e fette di mercato». Il manager dell’Elco di Carsoli Carlo Guidetti racconta la storia di successo del suo gruppo.
Il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli indica due strade. La prima è quella dei 2,5 milioni per la promozione all’estero, «ma non pensiamo solo alle fiere, che pure vanno bene, ma a progetti concreti e interventi da concordare insieme». Sul fronte delle politiche di sviluppo, infine, Lolli annuncia «l’avvio, a maggio, dei contratti di sviluppo sulla ricerca, dopo il successo riscontrato con quelli sull’ambiente». Guardando fuori, al campo da golf, viene in mente che alle imprese abruzzesi si stia chiedendo un drive ben piazzato.
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