ABRUZZO

Lo stop alla caccia ai cervi in Commissione, ma alla fine non c'è il voto

Ascoltati i rappresentanti di agricoltori, cacciatori, ambientalisti e animalisti. La mozione presentata dalle opposizione rinviata a nuove audizioni. Il motivo: continuare il confronto su un tema così delicato

L'AQUILA. E' stato rinviato il voto della commissione Agricoltura sulla revoca della delibera della giunta regionale di centrodestra di abbattere selettivamente circa 500 cervi. La richiesta era contenuta nella   mozione presentata dalle opposizioni di centrosinistra in Consiglio regionale. Secondo gli agricoltori i cervi danneggiano campi e colture, ma la decisione ha provocato polemiche anche fuori dai confini regionali e innescato raccolte di firme a livello nazionale a favore dei cervi.

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La riunione è durata circa quattro ore e ha registrato la partecipazione dei portatori di interesse, tra cui agricoltori, cacciatori e associazioni ambientaliste, intervenuti sulla delibera  «che - si legge in una nota stampa - detta le regole sul prelievo in forma selettiva del cervo e del relativo piano di abbattimento distinto per sesso e classi di età».

I lavori che si sono conclusi intorno alle 19, coordinati dal presidente, Nicola Campitelli, di FdI, che «nell'intento di non comprimere lo spazio di confronto su un tema così delicato ha deciso di dare seguito alle ulteriori richieste di audizione, che saranno svolte in un successivo incontro». Alla seduta della commissione ha assistito il vice presidente della giunta regionale all'Ambiente e all'agricoltura, Emanuele Imprudente.

Le audizioni sono iniziate nel primo pomeriggio con l'ascolto dei rappresentanti delle Atc (ambiti territoriali caccia) di Sulmona (L'Aquila) e Barisciano (L'Aquila). Il mondo dell'agricoltura è stato rappresentato da Confagricoltura Abruzzo e Liberi agricoltori, dando voce, in particolare, agli associati più giovani. Per i movimenti ambientalisti sono stati ascoltati: Wwf Abruzzo, Lav (Lega anti vivisezione) e l'Associazione animali invisibili.