CORONAVIRUS
Rientri difficili in Abruzzo: ecco tutte le possibilità
Da zona arancione a gialla, chi è fuori (e non residente) aspetta una decisione definitiva e che si apra una finestra prima della zona rossa per tutta l'Italia per Natale. La Regione spinge per il 21, le alternative prevedono solo poche ore e il caos
PESCARA. Il problema adesso è per gli abruzzesi che si trovano fuori regione per motivi di lavoro, di studio e/o per altro e che non sono residenti in Abruzzo. Come e quando possono rientrare nella loro regione e ricongiungersi con parenti e familiari? Quando, in sostanza, è possibile che rientrino nella case di famiglia per trascorrere le Feste insieme ai loro cari?
Le norme covid sono chiare. Fin quando la regione si trova in zona arancione _ rischio medio _ come è nel caso attuale dell'Abruzzo, non si può entrare né uscire eccetto che per motivi essenziali, cioè di comprovata necessità e per i quali serve sempre l'autocertificazione. Nella regione arancione la circolazione all'interno di un comune è permessa, ma non si può abbandonare il proprio comune di residenza, domicilio o abitazione. Al contrario, in una regione a zona gialla _ come si trova la maggior parte delle regioni _ valgono le misure restrittive più "morbide" previste dal Dpcm: ristoranti e bar aperti fino alle 18, idem i negozi fino a orario di chiusura, e relativamente agli spostamenti è possibile muoversi all'interno e da una regione gialla all'altra.
Messa così, la situazione dell'Abruzzo appare molto difficile: svantaggiata e penalizzante. Da regione arancione in cui si trova, è "chiusa" ai rientri (se non per motivi essenziali autocertificati). E gli abruzzesi che sono fuori dovrebbero lasciare ogni speranza. Anche perché non si paventano tante soluzioni alternative e quelle realizzabili rischiano di creare altrettante situazioni di caos. Vediamo quali.
Primo caso. La Regione ha nei giorni scorsi chiesto al ministro Speranza di valutare le condizioni sanitarie per far passare l'Abruzzo da zona arancione a gialla per il 21 dicembre. In questo caso, dunque, i rientri sarebbero consentiti dalla mezzanotte tra domenica e lunedì 21 con il probabile assalto ai treni (a prezzo pieno), ai pullman e alle autostrade. Ma attenzione, bisogna fare presto, perché la possibile "finestra" sarebbe aperta solo per poche ore, e cioé fino alla mezzanotte tra il 23 e il 24 dicembre, ora in cui il governo è intenzionato (le trattative sono in corso) a far scattare la zona rossa per tutta l'Italia in occasione del Natale. In questo modo dunque vi sarebbero solo 48 ore a disposizione per i nostri abruzzesi di rientrare dai loro cari.
Seconda possibilità. E' quella che si muove sulle affermazioni dei giorni scorsi del ministro Speranza in riferimento a un possibile cambio il 23. In questo caso la situazione dell'Abruzzo-giallo non cambierebbe il 21, come auspicato preliminarmente dalla Regione, bensì direttamente dalla mezzanotte del 22. Ma anche qui occorre fare attenzione. Se infatti il governo facesse scattare per tutti la zona rossa alla vigilia di Natale (dalla mezzanotte del 23), i tempi per i rientri in Abruzzo si ridurrebbero soltanto a 24 ore (con ulteriore prevedibile giornata di caos nei trasporti), perché, caso unico in Italia, l'Abruzzo diventerebbe giallo solo per un giorno.
Terza possibilità. Altra alternativa (residuale) è se la zona rossa scattasse il 23 (dalla mezzanotte del 22), ma a quel punto per l'Abruzzo (che passerrebbe così direttamente da arancione a rosso per Natale) non vi sarebbero finestre per i rientri.
Il presidente della giunta regionale Marco Marsilio ha fatto bene i conti su queste situazioni paradossali e "uniche" in cui si infilerebbe l'Abruzzo. E dopo il caso e le conseguenze sul passaggio "forzato" dell'Abruzzo da rossa ad arancione, questa volta resta in attesa delle valutazioni e quindi delle decisioni della cabina di regia del governo. Aspetta, anche se non capisce perché va ripetendo che l'Abruzzo ha attualmente tutte le condizioni sanitarie ed ospedaliere per poter passare oggi a regione gialla. "Ma tanto è inutile" sembra ormai arrendersi. Pur conservando un filo di speranza sulla nuova riunione di valutazione convocata inizialmente per oggi pomeriggio ma che è poi saltata. E confidare in una sorta di miracolo: e cioé che per l'Abruzzo il governo abbia ancora un po' di riguardo dopo tutto quello che è successo e che, in deroga ai Dpcm, lo faccia entrare subito in zona gialla. In modo da concedere quattro-cinque giorni per i rientri e soprattutto evitare il caos.
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