PESCARA
Rigopiano, comitato vittime: continueremo la nostra battaglia
L'avvocato di Gabriele D'Angelo dopo l'archiviazione di 22 imputati:ci sono fatti ancora da approfondire. Udienze 13 dicembre
PESCARA. «Quella di Rigopiano è una vicenda complessa e anche se la procura ha fatto un grande lavoro, ci sono campi e fatti ancora da approfondire. Nonostante il rigetto delle opposizioni, continueremo ad apportare elementi affinché si abbia un quadro completo». Sono le parole dell'avvocato Emanuela Rosa all'indomani dell'archiviazione di 22 indagati, disposta dal gip del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, nell'ambito dell'inchiesta principale sul disastro dell'hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) nel quale, sotto la valanga del 18 gennaio 2017, morirono 29 persone.
Il legale assiste i familiari di una delle vittime, Gabriele D'Angelo, il cameriere del resort le cui richieste d'aiuto, inviate poche ore prima della valanga, hanno dato vita all'inchiesta per depistaggio. «Ci sentiamo in dovere di continuare la nostra battaglia a sostegno dei familiari che ci hanno creduto e che si sono opposti alle richieste di archiviazione» scrive il comitato vittime sulla pagina Facebook Rigopiano, in attesa del Fiore. «Per noi non è una sconfitta: leggendo bene le motivazioni, ci sono ottimi spunti giurisprudenziali per ritenere che le nostre idee sui fatti erano fondate».
Con l'archiviazione sono usciti di scena, tra gli altri, gli ex presidenti della Regione Abruzzo e gli ex assessori regionali alla Protezione civile. «Secondo noi« commenta ancora l'avvocato Rosa «l'organo politico, organo strategico di indirizzo e di controllo, non può non essere responsabile per le omissioni di tecnici e funzionari».
«Questa decisione ce l'aspettavamo un po' tutti, ma non devono scherzare col fuoco perché sappiamo che c'è un processo importante, con il depistaggio, la cosa più orrenda che potevano fare» dice Giampaolo Matrone, tra gli 11 superstiti del disastro in cui ha perso la vita la moglie, Valentina Cicioni. Dopo le archiviazioni delle 22 posizioni relative all'inchiesta madre (ma 4 persone restano imputate, per altri reati, nel procedimento madre, e una nel procedimento per depistaggio) il prossimo passaggio è rappresentato dalle udienze preliminari sui due procedimenti, che al momento viaggiano ancora in parallelo, in programma il prossimo 13 dicembre. In quell'occasione sarà formalizzata, dal gup Gianluca Sarandrea, la riunione del procedimento per depistaggio, che conta 7 imputati, con il procedimento principale, nel quale sono imputate 24 persone più la società Gran Sasso Resort & Spa.