Sos Covid: "Sì alla montagna, ma viene sempre prima la prudenza" / VIDEO
Appello del soccorso alpino agli appassionati di sport invernali: evitiamo di gravare sulla sanità già messa a dura prova dalla pandemia
"Sì allo sport in montagna, ma quest’anno prima la prudenza”. E' il corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico (Cnsas) a firmare un video-appello _ “Scegliete un’altra montagna: meno rischiosa, ma non meno coinvolgente” _ per sensibilizzare gli appassionati, nel pieno di una stagione invernale condizionata da una sanità messa a dura prova dalla pandemia.
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Il soccorso alpino, con un video-appello diffuso tramite i social e i media – aperto a ogni tipo di condivisione – chiede quest’anno chiede a tutti i frequentatori di sport invernali una particolare prudenza. “Serve una grande responsabilità e scelte conseguenti" ripetono Maurizio Dellantonio, presidente nazionale Cnsa, e il regionale Daniele Perilli. "Ogni incidente in montagna aggrava la mole di lavoro per l’intera sanità, che è impegnata a fronteggiare l’emergenza Covid-19: chiediamo che gli sport a rischio in montagna siano, per una volta, messi in secondo piano nelle scelte degli appassionati. Le alternative non mancano e potrebbero essere occasione per scoprire attività, percorsi e località meno conosciute”.
Negli anni passati le missioni di soccorso, del Cnsas, erano state oltre 4mila per ogni inverno. L’iniziativa del soccorso alpino e speleologico è organizzata nell’ambito del progetto “Sicuri in Montagna”, che vede il penultimo fine settimana di gennaio tradizionalmente dedicato alla prevenzione degli incidenti sulla neve. Quest’anno è dedicata ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario italiano.
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