GRAN SASSO
Traforo verso lo stop, emergenza nazionale
La decisione annunciata da Strada dei Parchi provoca la protesta. Il sindaco dell'Aquila si appella alla Regione. Ballone (Confindustria): "Effetti deleteri per l'economia". La deputata pd Pezzopane: "Subito un commissario". E il vice governatore Imprudente porta la delibera in giunta dopo le ferie pasquali
L'AQUILA. «La Regione Abruzzo richieda al governo il riconoscimento dello stato di emergenza affinché si proceda alla messa in sicurezza delle acque del Gran Sasso». A lanciare l'appello, rivolto al presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, e al vice presidente con delega al Ciclo idrico integrato, Emanuele Imprudente, è il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi dopo che la concessionaria Strada dei Parchi (Gruppo Toto) ha annunciato di voler chiudere il Traforo dal 19 maggio a tempo indeterminato in entrambe le direzioni di marcia, tra gli svincoli di Assergi nel versante aquilano, e Colledara-San Gabriele sul versante teramano.
Una decisione minacciata da Strada dei Parchi per non incorrere nei reati ipotizzati dalla Procura di Teramo in merito all'inchiesta che la vede indagata insieme alla società del ciclo idrico delle acque Ruzzo spa e all'Istituto di Fisica Nucleare del Gran Sasso sulla questione dell'inquinamento delle falde acquifere. La protesta e la richiesta di Biondi si accompagna alle altre prese di posizioni espresse nel frattempo contro la decisione di Strada dei Parchi.
Il vicepresidente della Regione Abruzzo Emanuele Imprudente ha subito accolto la richiesta di Biondi e ha reso noto che la giunta regionale sta predisponendo gli atti necessari per richiedere lo stato di emergenza in merito alla questione Gran Sasso unitamente alla nomina di un Commissario. «La predisposizione degli atti - sostiene - è conseguente alla scelta di un percorso intrapreso dalla Regione già dopo le formazione della Giunta, e mentre restano aperte le interlocuzioni con il governo nazionale, stiamo informando tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione in Consiglio regionale, perché si tratta di una emergenza di natura ambientale che deve essere superata nell'interesse primario dei cittadini abruzzesi». La delibera potrà essere portata all'attenzione della Giunta nella prossima riunione prevista dopo la pausa pasquale,
Il presidente Confindustria Abruzzo, Agostino Ballone, ritiene estremamente grave la situazione : «Naturalmente tale evenienza, che va scongiurata assolutamente avrebbe effetti deleteri per l'intera economia regionale oltre ad apportare notevolissimi disagi ai cittadini. Le problematiche inerenti gli sversamenti di sostanze pericolose sotto il traforo, oggetto di interesse della Procura di Teramo, ed i relativi costi per i lavori di rifacimento delle condotte di captazione e per l'impermeabilizzazione, necessari a mettere giustamente in sicurezza le falde acquifere, non possono e non devono trovare soluzione nell'interdizione traffico nelle gallerie del Gran Sasso di A24, in entrambe le direzioni di marcia». Anche Ballone a nome di tutta l'imprenditoria regionale, si appella in primis al presidente Marsilio, al ministro delle Infrastrutture Toninelli, al Ministro dell'Ambiente Costa, ai Prefetti di L'Aquila e Teramo, all'Ispra, all'Anas e all'INFN e a tutti gli altri soggetti interessati.
La deputata abruzzese del pd Stefania Pezzopane oltre a sostenere che la chisura del Traforo condannerebbe l'Abruzzo ad un insostenibile isolamento, chiede la nomina di un commissario per la messa in sicurezza delle acque e la destinazione di precise risorse per gli interventi necessari: «È intollerabile la superficialità con cui il governo ha seguito finora questa vicenda, come sempre, la propaganda ha prevalso sulla concretezza. Prima creano l'allarme e poi fanno finta di nulla. Ma ora gli abruzzesi sono stanchi di questo modo di fare. È il momento di dire basta, non se ne deve nemmeno parlare, di chiudere il Traforo. La situazione è gravissima e la possibile chiusura a tempo indeterminato è un vero incubo».