Un’altra domenica in carcere per Del Turco
Il gip è ancora in ferie e non firma l’istanza. I detenuti sperano in domani
PESCARA. Domenica in carcere per Ottaviano Del Turco, Lamberto Quarta, Camillo Cesarone, Gianluca Zelli, Luigi Conga e Mario Boschetti, arrestati nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti nella sanità abruzzese. Il procuratore capo Nicola Trifuoggi venerdì ha depositato all’ufficio del gip l’istanza di sostituzione della misura cautelare in carcere in arresti domiciliari, ma il gip è ancora in ferie.
Fino alla tarda mattinata di ieri gli avvocati difensori hanno sperato che il giudice per le indagini preliminari Maria Michela Di Fine rientrasse dalle vacanze per far trascorrere ai detenuti la domenica a casa. Alcuni difensori erano ottimisti perchè negli uffici del terzo piano del palazzo di giustizia era girata voce che la dottoressa Di Fine stesse trascorrendo le ferie in città, a Pescara. Ma ieri mattina gli uffici del gip sono rimasti deserti per tutta la mattina e nulla è cambiato rispetto a venerdì.
Si spera quindi in una decisione positiva entro domani, anche se tecnicamente il gip ha cinque giorni di tempo per rispondere all’istanza della Procura, e inoltre potrebbe anche non rispondere positivamente a tutte le sostituzioni richieste.
Secondo il procuratore Nicola Trifuoggi, che ha depositato l’istanza, da parte dei sei reclusi in carcere e di Giancarlo Masciarelli e Angelo Bucciarelli, che si trovano ai domiciliari, «non vi sarebbero più pericoli di inquinamento delle prove, né di reiterazione del reato né di fuga», e inoltre «nell’ordinanza del gip era prevista la detenzione in carcere fino al 14 agosto».
La richiesta di Trifuoggi prevede uno slittamento della misura cautelare anche per Masciarelli, Bucciarelli e Bernardo Mazzocca (attualmente con obbligo di dimora a Caramanico), ma nulla per Vito Domenici, l’ex assessore regionale alla Sanità attualmente agli arresti domiciliari, unico ad aver finora affrontato i giudici del tribunale del Riesame dell’Aquila, che gli hanno negato la scarcerazione.
Gli avvocati Giuliano e Roberto Milia (che difendono Del Turco e Quarta), Marco Femminella (legale di Cesarone), Giovanni Lettieri ed Ernesto Torino Rodriguez (difendono Zelli), Barbara D’Angelosante (Conga) e Giovanni Cerella (Boschetti) giovedì scorso invece non si sono neanche presentati davanti ai giudici del tribunale del Riesame dell’Aquila. Tutti hanno ritirato le istanze di scarcerazione. La rinuncia al braccio di ferro si è tradotta il giorno dopo con la richiesta di mitigazione della misura cautelare per tutti gli indagati, tranne che per Domenici.
Accusa e difesa riaffileranno i coltelli l’8 settembre, quando davanti al gup si terrà l’incidente probatorio con il re delle cliniche Vincenzo Angelini, le cui accuse hanno portato in carcere l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco e decapitato la sua giunta.
Fino alla tarda mattinata di ieri gli avvocati difensori hanno sperato che il giudice per le indagini preliminari Maria Michela Di Fine rientrasse dalle vacanze per far trascorrere ai detenuti la domenica a casa. Alcuni difensori erano ottimisti perchè negli uffici del terzo piano del palazzo di giustizia era girata voce che la dottoressa Di Fine stesse trascorrendo le ferie in città, a Pescara. Ma ieri mattina gli uffici del gip sono rimasti deserti per tutta la mattina e nulla è cambiato rispetto a venerdì.
Si spera quindi in una decisione positiva entro domani, anche se tecnicamente il gip ha cinque giorni di tempo per rispondere all’istanza della Procura, e inoltre potrebbe anche non rispondere positivamente a tutte le sostituzioni richieste.
Secondo il procuratore Nicola Trifuoggi, che ha depositato l’istanza, da parte dei sei reclusi in carcere e di Giancarlo Masciarelli e Angelo Bucciarelli, che si trovano ai domiciliari, «non vi sarebbero più pericoli di inquinamento delle prove, né di reiterazione del reato né di fuga», e inoltre «nell’ordinanza del gip era prevista la detenzione in carcere fino al 14 agosto».
La richiesta di Trifuoggi prevede uno slittamento della misura cautelare anche per Masciarelli, Bucciarelli e Bernardo Mazzocca (attualmente con obbligo di dimora a Caramanico), ma nulla per Vito Domenici, l’ex assessore regionale alla Sanità attualmente agli arresti domiciliari, unico ad aver finora affrontato i giudici del tribunale del Riesame dell’Aquila, che gli hanno negato la scarcerazione.
Gli avvocati Giuliano e Roberto Milia (che difendono Del Turco e Quarta), Marco Femminella (legale di Cesarone), Giovanni Lettieri ed Ernesto Torino Rodriguez (difendono Zelli), Barbara D’Angelosante (Conga) e Giovanni Cerella (Boschetti) giovedì scorso invece non si sono neanche presentati davanti ai giudici del tribunale del Riesame dell’Aquila. Tutti hanno ritirato le istanze di scarcerazione. La rinuncia al braccio di ferro si è tradotta il giorno dopo con la richiesta di mitigazione della misura cautelare per tutti gli indagati, tranne che per Domenici.
Accusa e difesa riaffileranno i coltelli l’8 settembre, quando davanti al gup si terrà l’incidente probatorio con il re delle cliniche Vincenzo Angelini, le cui accuse hanno portato in carcere l’ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco e decapitato la sua giunta.