Bruciano anche i cimeli di John Fante in casa della figlia a Malibu

15 Gennaio 2025

Ma è salvo l’archivio in Ucla che riguarda il lavoro del grande scrittore  italoamericano

TORRICELLA PELIGNA. Avvolti dalle implacabili fiamme che divampano da giorni a Los Angeles anche i cimeli del grande scrittore di origini abruzzesi John Fante, che erano custoditi personalmente dalla figlia Victoria nella sua villa a Malibu, ora ridotta completamente in cenere. A quanto si apprende non è dato di sapere quali e quanti, ma le fiamme hanno divorato foto, dipinti e oggetti personalissimi dell'autore dei celebri romanzi "La strada per Los Angeles", "Aspetta primavera, Bandini", "Chiedi alla polvere" e "Sogni di Bunker Hill", persi per sempre.

La collezione più strettamente legata alla sua carriera, invece, come manoscritti, contratti e ricevute ma anche lettere della sua corrispondenza, cartoline, biglietti e la sua macchina da scrivere, fanno parte dell'archivio dell'università Ucla a Los Angeles, e sono salvi. Indenne l'abitazione dell'altro figlio dello scrittore, Jim, a circa 20 chilometri da una delle zone più devastate dagli incendi, Pacific Palisades, dove però resta alta l'allerta.

Dello scrittore che Bukowski intitolò il suo "Dio", già da anni non esisteva più la casa, a Point Dume, promontorio sulla costa di Malibu, rasa al suolo per fare posto a un'enorme villa ultra moderna. Il padre di John Fante, Nicola, emigrò oltreoceano all'inizio del Novecento, in cerca di fortuna, da Torricella Peligna, dove da quasi vent'anni si celebra ogni estate il genio letterario del personaggio con il "John Fante Festival".

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