Coronavirus, ecco il nuovo il modulo per l'autocertificazione

24 Marzo 2020

Si può scaricare anche dal sito del Viminale, oppure si può ricopiare a mano. Oltre alla residenza vanno  indicati il domicilio e i luoghi di partenza e destinazione

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Cambia di nuovo il modulo per l'autocertificazione dei cittadini che intendono fare spostamenti. Lo prevede una circolare inviata ai prefetti dal capo della polizia, Franco Gabrielli, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio pubblicato in Gazzetta Ufficiale e contenente ulteriori misure contro la diffusione del coronavirus. Il nuovo modulo si può scaricare anche dal sito del Viminale oppure ricopiare a mano e deve essere presentato in caso di controllo. 

Il nuovo modello da utilizzare per le autodichiarazioni è online, ma sarà anche in dotazione alle pattuglie. È previsto anche che l'operatore di polizia controfirmi l'autodichiarazione, attestando che viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall'onere di allegare all'autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità. In questo caso, chiunque attesti il falso rischia di essere denunciato e in alcuni casi anche arrestato per attentato alla salute pubblica, così come previsto nell’articolo 452 del codice penale che impartisce una pena fino a 12 anni di carcere.

Oltre alle informazioni già richieste nella vecchia autocertificazione, nel nuovo modulo va indicato l’indirizzo da cui è iniziato lo spostamento e la destinazione. Inoltre tra le esigenze concesse perché lo spostamento sia lecito oltre alle 'comprovate esigenze lavorative' e ai "motivi di salute" sono contemplate "l’assoluta urgenza per trasferimenti in comune diverso" o la "situazione di necessità" per spostamenti all’interno dello stesso comune. Nella circolare si precisa che “rientra nello spostamento per comprovate esigenze lavorative il tragitto (anche pendolare) effettuato dal lavoratore dal proprio luogo di residenza, dimora e abitazione al luogo di lavoro”.

Inoltre “rientrano nelle esigenze di assoluta urgenza, anche i casi - che si stanno ripetendo con una certa frequenza in questi giorni - in cui l’interessato si stia recando presso grandi infrastrutture del sistema dei trasporti (aeroporti, porti e stazioni ferroviarie) per trasferire propri congiunti alla propria abitazione”.

Infine si sottolinea nella circolare che il Dpcm “reca alcune restrizioni riguardanti l’accesso ai pubblici parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici e l’attività ludica e ricreativa all’aperto nonché dell’attività all’aperto” e prevede la chiusura dei negozi di alimenti e bevande situati in porti, aeroporti e stazioni a eccezione degli esercizi che si trovano sulle autostrade.