In arrivo manovra da 55 miliardi. Conte: premessa per la ripresa
Impegnati 25 mld per l lavoratori, altri quattro su taglio tasse alle imprese e 3,5 nella sanità. Bonus per ristrutturazioni sismiche e ambientali delle case
ROMA. Arriva la maxi manovra da 55 miliardi per il «Rilancio» dell'economia. E anche una tregua nella maggioranza, dopo giorni di tensioni e liti. «Il Paese era in attesa e ogni ora di lavoro pesava ma abbiamo impiegato il tempo necessario», dice il premier Giuseppe Conte dopo il via libera in Consiglio dei ministri, sottolineando che il decreto equivale a due manovre di bilancio. E diventa la «premessa per concretizzare la ripresa». Ai cittadini promette che i pagamenti arriveranno in maniera più rapida. Alle forze politiche lancia un messaggio: «Spero che maggioranza e opposizione possano migliorare il testo in Parlamento».
Cassa integrazione, tasse e bonus. «Gettiamo le basi per la ripresa», afferma il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Nel decreto ci sono 25,6 miliardi per i lavoratori, con la proroga di nove settimane della cassa integrazione e il bonus da 600 euro agli autonomi che arriverà in modo automatico ma potrà salire fino a 1000 euro: «Recupereremo il tempo perduto» con i ritardi registrati finora nelle erogazioni. Per le imprese ci sono 15-16 miliardi, con lo stop all'Irap di giugno che è, sottolinea il premier, un «taglio di tasse da 4 miliardi», anche se Leu critica il fatto che valga anche per chi non ha avuto danni dal Coronavirus.
Sanità, migranti e università. «Arrivano 3,25 miliardi per la sanità», prosegue Gualtieri, «ci sono il reddito di Emergenza e anche la regolarizzazione dei migranti. E ancora 1,4 miliardi per ricerca e università con l'assunzione di 4mila ricercatori.
Europa: recovery fund, Mes, Sure. Ecco perché il premier spinge sull'Europa, sul recovery fund. Per gli ammortizzatori sociali, l'Italia potrà usare il programma Sure e per la sanità si porrà il tema se aderire al Mes (inevitabile, secondo Pd e Iv).
Regolarizzazione migranti. C'è l'intesa sulla regolarizzazione dei migranti e l'emersione del nero di chi lavora come bracciante, colf o badante. La ministra Teresa Bellanova piange annunciando una misura che anche Luciana Lamorgese dice necessaria a dare «dignità» ai lavoratori. Il M5s dice sì dopo aver avuto garanzie di severità ed esclusione di chi sia condannato per caporalato o altri gravi reati (ma c'è una sanatoria penale per l'emersione del nero). Resta un doppio binario per regolarizzare: il primo prevede l'emersione del nero, con pagamento di un forfait di 400 euro, da parte di datori di lavoro che dichiarino un contratto in corso con italiani o stranieri che fossero in Italia prima dell'8 marzo. Il secondo prevede che lo straniero con permesso scaduto dal 31 ottobre, pagando 160 euro, possa ottenere un permesso temporaneo di sei mesi entro i quali, dietro esibizione di contratto, può convertirlo in permesso di lavoro.
Sismabonus e ecobonus. Nel decreto Rilancio «c'è anche una parte di prospettiva, ringrazio il sottosegretario Fraccaro che ha lavorato a una norma fondamentale per l'edilizia, cioè l'innalzamento al 110% per le ristrutturazioni legate a sismabonus ed ecobonus, alla messa in sicurezza antisismica del nostro patrimonio e al risparmio energetico». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli al termine del Cdm. Si tratta di una norma «molto importante per l'intero sistema edilizio ma anche per dare modo a chi non ha capacità economica di vivere in un edificio confortevole anche dal punto di vista climatico».
Mobilitati 130 miliardi. La manovra stanzia 55 miliardi e che, secondo il ministero dell'Economia, mobilita 130 miliardi di liquidità. È assai corposo il pacchetto Turismo, con 2,4 miliardi solo per il tax credit vacanza, le risorse a fondo perduto per agenzie di viaggi, l'esenzione Imu per alberghi, lo stop alla tassa sui tavolini all'aperto. Tutto risolto? No, perché proprio sul turismo, come sul Reddito di emergenza, con un assegno di due mesi ai meno abbienti, resta critica Italia viva. Mentre Leu con Maria Cecilia Guerra dichiara di non condividere la scelta di eliminare la rata di giugno dell'Irap, come auspicato da Confindustria, per tutti. Una posizione «sconcertante», dice Italia viva.
Buono vacanze. Con il decreto rilancio diventa realtà il cosiddetto buono vacanze più volte anticipato dal governo. La misura , approvata con il pacchetto turismo proposto dal ministro Franceschini, prevede un contributo fino a 500 euro per le spese sostenute per soggiorni in ambito nazionale in alberghi, campeggi, villaggi, bed and breakfast. Possono chiedere il contributo le famiglie con un reddito isee fino a 40 mila euro. L'importo è modulato in base alla numerosità del nucleo familiare: 500 euro per le famiglie composte da 3 o più soggetti, 300 per le famiglie di due persone e 150 per le famiglie di 1 persona. Il contributo potrà essere speso dal 1 luglio al 31 dicembre 2020. Nell'80 per cento come sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura , nel restante 20 per cento come detrazione dall'imposta sul reddito. Le strutture ricettive potranno cedere il credito ai propri fornitori, a privati, agli istituti di credito o intermediari finanziari.
Il punto politico. Restano mal di pancia in maggioranza e scetticismo nell'opposizione, che prenderanno la forma di emendamenti in Parlamento. Ma all'ultimo miglio si risolvono i problemi di coperture che avevano tenuto banco, costringendo a limare le misure, limitare le platee. Sono passate le 18, dopo giornate di lavoro sul testo, quando inizia il Consiglio dei ministri. Tre ore dopo il decreto da oltre 250 articoli è approvato. È un passo per evitare un avvitamento della crisi economica, il decreto Rilancio. «Servirà un altro decreto da 20 miliardi», già dice la viceministra M5s Laura Castelli. «Questo è un cerotto, adesso servono misure per un rilancio vero», osserva da Italia Viva Ettore Rosato. Il prossimo intervento sarà un decreto «per la Rinascita» del Paese, con semplificazioni, sblocco dei cantieri, investimenti. A impensierire, in vista di una seconda metà dell'anno che si annuncia tutt'altro che facile, è anche la questione delle risorse per le nuove misure a sostegno di famiglie e imprese.