Attulità

Papa Francesco, l’ultimo saluto degli ultimi: ai funerali anche i rifugiati e i clochard

25 Aprile 2025

Non solo i grandi della Terra per l’addio al Pontefice. Ci saranno anche i poveri, ossia i suoi prediletti

Ci saranno i potenti della Terra. Ma anche, e soprattutto, gli ultimi. I prediletti da Francesco. Alle esequie del Papa, domani, parteciperanno migranti, senzatetto, detenuti. Avrebbe voluto così il Papa dei cartoneros, arrivato nel 2013 dalla fine del mondo. Il suo funerale sarà anche una grande occasione per far incontrare i grandi della terra e avviare un vero dialogo di pace.

Il marmo della tomba arriva dalla Liguria, terra dei suoi nonni, con la sola iscrizione «Franciscus» e l'immagine della sua croce pettorale, quella d'argento, che ha portato al collo per dodici anni. Il corteo che da San Pietro lo accompagnerà verso la sua ultima tappa, la tomba a Santa Maria Maggiore, percorrerà la città a passo d'uomo per consentire a tutti coloro che vorranno di porgergli l'ultimo saluto. Che sarà anche il saluto di Roma, città della quale Francesco in questi 12 anni è stato vescovo, come ha ricordato in tantissime occasioni. In Vaticano, nel frattempo, prosegue senza sosta il lungo corteo di volti, storie, cittadinanze e colori che ha deciso di porgere il suo omaggio alla salma del Papa nella basilica di San Pietro. Ieri notte è rimasta aperta fino alle 5.30 per riaprire poco dopo, alle 7. «L'afflusso al feretro sta andando avanti in maniera molto regolare, abbiamo già superato i centomila», ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza in prefettura. A poche decine di metri dalla basilica, nell'aula del Sinodo, sono invece tornati ad incontrarsi i cardinali nella terza congregazione. Già ci sono stati i primi interventi (34 per la precisione) sul futuro della Chiesa, ma per entrare nel vivo dei temi del conclave occorrerà attendere la prossima settimana. Resta il rebus Becciu. Saranno le congregazioni a decidere, ma al momento non trapela nessuna anticipazione. D'altronde la metà dei cardinali elettori deve ancora arrivare a Roma. 

Lo farà per i funerali, che vedranno dunque la presenza dei grandi della terra. Compreso l'ex presidente Usa, Joe Biden. L'ufficio del protocollo della segreteria di Stato vaticana informa che al momento sono 130 le delegazioni confermate per i funerali, di cui circa 50 capi di Stato e 10 sovrani regnanti.

Questione di protocolli e relazioni internazionali. Ma i veri protagonisti saranno i fedeli, soprattutto i più umili, a cui Francesco ha sempre dimostrato la sua infinita carità e il suo affetto. Tra loro migranti e rifugiati, come annuncia Mediterranea, l'ong che più volte ha incontrato il Pontefice e che ha ricevuto la conferma della propria partecipazione dalla Prefettura della Casa Pontificia. La delegazione sarà composta da soccorritori e migranti rifugiati torturati e fuggiti dai lager libici. Sarà invece un gruppo di poveri e bisognosi, assistiti dall'Elemosineria, ad attendere la salma di Bergoglio sui gradini che portano alla basilica papale di Santa Maria Maggiore per rendere l'ultimo omaggio a Papa Francesco prima della tumulazione del feretro. Lo accoglieranno con una rosa bianca in mano, il fiore preferito da Francesco perché era quello di Santa Teresina.

C'è poi il desiderio di partecipare ai funerali espresso da molti detenuti: il Dap ha dato la disponibilità, se ci saranno le condizioni, a concedere permessi speciali, fatta salva al necessità del parere positivo del tribunale di sorveglianza. In alcuni istituti di pena verrà invece valutata la possibilità per i detenuti di seguire le esequie in diretta tv in sale comuni. Alla fine del funerale, il corteo funebre si dirigerà verso Santa Maria Maggiore ma «non sarà possibile seguirlo», ha chiarito il prefetto di Roma, Lamberto Giannini. «Ci saranno delle transenne e le persone potranno vedere il passaggio», ha aggiunto.