YouTube, vent’anni dalla rivoluzione web

Il comico teatino Maccio Capatonda

25 Aprile 2025

Nel 2005 “Me at the zoo”, il primo video sulla piattaforma. In Abruzzo i casi del teatino Maccio Capatonda e di Quei due sul server, molisani di Termoli ma con una formazione pescarese

PESCARA. YouTube compie 20 anni. O meglio, 20 anni fa su questa piattaforma, diventata presto la “nuova televisione” della Generazione Z, è stato caricato il primo filmato della storia: Me at the zoo, online dalle ore 20.27 del 23 aprile 2005. L'autore è Jawed Karim, primo utente registrato e fondatore di YouTube insieme agli ex colleghi di Paypal Chad Hurley e Steve Chen. Se guardiamo per un attimo a come si presentava Internet ai tempi, sembra passata un'era geologica. Il web 1.0 appariva infatti molto diverso da com'è adesso, prima di tutto perché mancavano appunto quelle infrastrutture digitali alle quali oggi ci appoggiamo abitualmente.

E tra esse rientra a pieno titolo il “Tubo”, che ha consentito di aggregare al suo interno video di qualsiasi tipo: fino ad allora esisteva solo qualche timido tentativo di player da parte di alcuni siti dedicati, ma non c'era nulla di così strutturato come invece è stato da quel momento in poi. Non solo social network, insomma: quattro lustri fa erano proprio assenti i fondamenti di un certo sistema comunicativo. Interessante il caso di Quei due sul server, canale aperto 15 anni fa da Redez e Synergo (al secolo, Nicola Palmieri e Mario Palladino), molisani di Termoli con una formazione pescarese: Palladino, ad esempio, ha studiato all'Accademia del Fumetto. Il loro successo è partito da piccoli interventi (spesso umoristici) sui videogiochi per diventare presto uno dei principali punti di riferimento per la comunità videoludica sulla Rete.

Ma YouTube è servito anche a lanciare nuovi talenti da cui hanno pescato a piene mani sia il cinema sia la televisione: si pensi ad esempio a Guglielmo Scilla, noto con lo pseudonimo di Willwoosh, che ha caricato il suo primo video a Capodanno del 2009, arrivando successivamente a recitare in film come 10 regole per fare innamorare, Fuga di cervelli e Matrimonio a Parigi, in quest'ultimo caso al fianco di Massimo Boldi, Massimo Ceccherini e Biagio Izzo.

Il duo italiano “Me contro Te” con circa 6 milioni di iscritti

E la lista non si ferma qui: meritano altresì una menzione Favij, il primo youtuber italiano a superare il milione di iscritti, The Jackal, gruppo comico napoletano, e Cane Secco, importante videomaker. Anche il fenomeno dei Me contro Te, duo oggi popolarissimo tra i più giovani con circa 6 milioni di iscritti, è nato così. Stesso discorso per quello che era il collettivo dei Melagoodo, autodefinitosi «una community, una famiglia».

Oltre all’intrattenimento, anche la divulgazione e addirittura la politica: si pensi al Movimento Drin Drin, che è stato fondato, nel settembre 2024, dall'imprenditore Alberto Forchielli e dell'economista Michele Boldrin partendo da una serie di ‘live’ proprio su YouTube. I due, tutti i giorni, facevano dirette in cui commentavano i fatti del momento, fino a quando non sono arrivati all'idea del partito del Drin, che oggi promette di imporsi come voce centrale del terzo polo. Prima del Drin, già la Miniera di Ivan Grieco raccoglieva (e ancora raccoglie) nomi importantissimi delle istituzioni, della filosofia e del diritto, oltre ad ospiti più leggeri, con cui parlare delle notizie d’attualità.

Persino il cinema e la musica hanno risentito di questa rivoluzione: se nel primo caso i trailer hanno mutato la propria natura originaria per adattarsi al nuovo formato (e c'è chi, come il teatino Maccio Capatonda, ne ha fatto la sua fortuna), nel secondo caso non si sono avuti soltanto i videoclip "tradizionali" ma anche i primi vagiti di quello streaming poi diventato un vero e proprio must con Spotify e affini. Sì, perché su YouTube gli utenti hanno cominciato ben presto ad ascoltare i brani concentrandosi solo sulla parte melodica, e così sono sorti i canali "official audio" che mostrano un'immagine fissa, magari con la copertina dell'album o del singolo, mentre scorre il sonoro della canzone. YouTube, insomma, è più che mai il presente. E forse anche il futuro.

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