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1 luglio

Oggi, ma nel 1961, era in vetta alla classifica nazionale dei singoli, “Legata ad un granello di sabbia”, brano di Domenico Colarossi, ovvero Nico Fidenco, cantautore romano, di 28 anni, pubblicato dall’etichetta discografica capitolina Rca italiana, scritto con Gianni Marchetti. Il pezzo era estratto dall’album di debutto “Nico Fidenco” (nella foto, particolare, l’autore) dello stesso anno. Ed era stato escluso dall’undicesima edizione del Festival di Sanremo, tenuta dal 26 gennaio al 6 febbraio precedente, nel Casinò della Città dei fiori, vinto da Roberta Corti “Betty Curtis”, in abbinata con Luciano Tajoli, con “Al di là”.

La traccia, con il ritornello destinato ad entrare nella storia della musica leggera tricolore: «Ti voglio cullare, cullare, posandoti sull’onda del mare», inaugurava quella che diverrà la consuetudine dei successi balneari del Belpaese. A rendere immortale questo tormentone, che sarà il primo 45 giri italiano a vendere un milione di copie, sarà la lunga permanenza in cima alla chart, fino al 9 settembre successivo, quando verrà scalzato da “Nata per me”, di Adriano Celentano.

E il 31 dicembre di quel 1961 chiuderà la classifica nazionale dei singoli in terza piazza, proprio alle spalle di “Nata per me”, al numero uno, e “Il mondo di Suzie Wong”, dello stesso Fidenco, al due. Il 12 ottobre 1968, nella terza puntata della XIII “Canzonissima”, nel Teatro delle Vittorie dell’Urbe, Fidenco riproporrà un’altra versione di “Legata ad un granello di sabbia”.