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15 giugno

Oggi, ma nel 2006, a Lecco, moriva per malattia Roberta Corti, per tutti “Betty Curtis”, di 70 anni, vincitrice del Festival di Sanremo numero undici, il 6 febbraio 1961, in coppia con Luciano Tajoli, con il brano “Al di là”, di Giulio Rapetti “Mogol” e Carlo Donida. “L’urlatrice”, ritenuta tra le voci più importanti della storia della musica leggera tricolore, era tornata nella città del padre Ezio per tentare di farsi curare in una clinica. Proprio del ’61 era il suo pezzo di maggiore successo “Soldi, soldi, soldi”, che lodando apertamente il benessere procurato dalla “grana”, rompeva l’allora conclamato filone romantico. Tra le tracce più significative del suo repertorio vi erano anche “Tuppe tuppe Mariscià”, del 1958. Era la reinterpretazione di un grande classico del patrimonio partenopeo che in quello stesso anno si era classificato secondo al Festival di Napoli, nella combinazione di Maria Paris. Quest’ultima aveva intonato quel cavallo di battaglia anche nella colonna sonora del film omonimo, del regista Carlo Ludovico Bragaglia, datato sempre ’58. La pellicola aveva visto la partecipazione di grandi calibri come Peppino De Filippo, Aroldo Tieri, Memmo Carotenuto e della stessa Paris. Il tutto su sceneggiatura di Ettore Maria Margadonna, di Palena, in provincia di Chieti. Ancora, tra le canzoni della Curtis aveva ottenuto grande apprezzamento del pubblico “Chariot”, del 1963, riprendendo la versione incisa dalla britannica Petula Clark l’anno precedente, 1962, ma adottando il testo di Gaspare Abbate e Bruno Pailesi. La Curtis aveva preso parte alla kermesse sanremese, per la prima volta, nella nona edizione, dal 29 al 31 gennaio 1959, raggiungendo l’ottava posizione con “Nessuno” (nella foto, particolare, la copertina del 33 giri, registrato dal vivo, che aveva nel b-side “Partir con te”), insieme a Wilma De Angelis. Poi era stata nella gara della Città dei fiori, dal 28 al 30 gennaio 1960, con l’esordiente "Mina", Anna Maria Mazzini, presentando “Non sei felice”, ma non era giunta in finale. Poi ancora, aveva calcato il palcoscenico del Casinò: nel ’62, nel ’65 e per l’ultima volta nel ‘67.