23 febbraio

Oggi, ma nel 1992, ad Albertville, in Francia, si chiudeva la XVI edizione delle olimpiadi invernali, con, per il Belpaese, Alberto Tomba, bolognese di 26 anni, in forza al gruppo sportivo dei Carabinieri, che per la prima volta nella storia dello sci alpino mondiale si confermava campione a cinque cerchi per due volte consecutivamente nella disciplina dello slalom gigante (nella foto, particolare, in azione proprio in quel contesto, nello scatto proveniente dall’archivio AFP-Agence France Presse), dopo il gradino più alto del podio ottenuto nella manifestazione olimpica canadese svoltasi sulla neve di Calgary, la numero XV, terminata il 27 febbraio 1988.
Per Stefania Belmondo, di Vinadio, in quel di Cuneo, di 23 anni, atleta della Forestale, invece, nel fondo, portava a casa una medaglia d’oro, nella 30 chilometri a tecnica libera, una d’argento, nella 10 chilometri a tecnica libera ad inseguimento, una di bronzo, nella staffetta, in abbinamento con Bice Vanzetta, Manuela Di Centa, Gabriella Paruzzi. Inaugurando la sua prima tripletta alla quale seguirà la seconda, quella di Salt Lake City, che verrà conquistata una decade dopo, il 24 febbraio 2002, al termine della XIX kermesse d’inverno organizzata dal Cio, con l’oro nella 15 chilometri a tecnica libera con partenza in linea, l’argento nella 30 chilometri a tecnica classica, il bronzo nella 10 chilometri a tecnica classica.
La formazione italiana rientrava nello Stivale con 14 medaglie racimolate complessivamente, ossia 4 d’oro, 6 d’argento e 4 di bronzo, concludendo la partecipazione al sesto posto nel medagliere. Cioè assestandosi tra la rappresentativa degli Stati uniti d’America, al quinto, con 11 medaglie, nel dettaglio 5 d’oro, 4 d’argento e 2 di bronzo, e la squadra dei padroni di casa transalpini, al settimo, con 9 medaglie, vale a dire 3 d’oro, 5 d’argento e una di bronzo.
In quell’occasione a meritare il maggior numero di titoli era la selezione tedesca che riportava in Germania 26 medaglie: 10 d’oro, altrettante d’argento e 6 di bronzo. Singolarmente, invece, il fuoriclasse più insignito era il norvegese Vegard Ulvang, fondista, di Kirkenes di 29 anni, tesserato con la società agonistica Kirkenes IF, che aveva brillato nella categoria delle prove maschili, incassando tre ori e un argento, ottenuti nella 10 chilometri, nella 30 e nella staffetta, per il metallo più pregiato, mentre nell’inseguimento era salito sul secondo gradino del podio.