TODAY

4 luglio

Oggi, ma nel 2014, a Torino, nell’ospedale Molinette moriva, per tumore polmonare, a 63 anni, il cabarettista, cantautore e giallista astigiano, Giorgio Faletti. Avvocato mancato per non aver concluso gli studi di Giurisprudenza, allievo della scuola teatrale milanese “Quelli di Grock”, di Maurizio Nichetti, aveva cominciato al Derby, storico locale meneghino, che, ai tempi, aveva tenuto a battesimo anche Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Enzo Jannacci, Paolo Rossi, Francesco Salvi.

Il successo televisivo era giunto con il programma “Drive-in”, di Antonio Ricci, per la regia di Beppe Recchia, in onda su Italia 1, nel ruolo iconico della guardia giurata Vito Catozzo (nella foto, particolare. Le gesta del buffo vigilante saranno raccontate dallo stesso Faletti nel volume “Porco il mondo che cio’ sotto i piedi”, edito da Zelig, nel ‘94). Nella 44ª edizione del Festival di Sanremo, il 26 febbraio 1994, nel Teatro Ariston della Città dei fiori, si era classificato secondo, nella sezione campioni, con il brano “Signor tenente”, scritto da lui, alle spalle di Aleandro Baldi, con “Passerà” e davanti a Laura Pausini, terza, con “Strani amori”.

In quello scenario Faletti aveva ottenuto anche il premio della critica. Nel 2002 aveva sorpreso il panorama letterario del Belpaese pubblicando, per l’editore milanese Baldini & Castoldi, il thriller “Io uccido”, con successo di vendite. Il romanzo aveva inaugurato il terzo e ultimo ciclo di vita del poliedrico personaggio. Dal 20 gennaio 2015 la biblioteca civica astense, già dedicata al concittadino Vittorio Alfieri, aperta il 18 marzo 1873, sarà intitolata alla memoria di Faletti, che ne era stato presidente dall’11 settembre 2012 al decesso.