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6 maggio
Oggi, ma nel 1906, in contrada Pistavecchia di Campofelice di Roccella, in provincia di Palermo, Alessandro “Sandrin” Cagno, su Itala 35/40 hp, vinceva la prima edizione della Targa Florio, ritenuta la competizione automobilistica di durata più antica al mondo.
Cagno (nella foto, particolare, proprio durante la prova del 6 maggio 1906, immagine dall’archivio storico della Targa Florio), torinese, classe 1883, era anche un pioniere dell’aviazione. Insieme a Vincenzo Lancia e a Felice Nazzaro, verrà considerato uno dei componenti del trio dei cosiddetti artisti della guida, agli albori delle contese sulle quattro ruote a motore d’inizio Novecento. Al via, su 22 iscritti si erano presentati solo in 10, per lo sciopero dei portuali a Napoli. Oltre a Cagno, erano: Ettore Graziani, su Itala 35/40 hp; Paul Bablot, su Berliet 24/40 hp; Victor Rigal, su Itala 35/40 hp; Pierre De Caters, su Itala 35/40 hp; Hubert Le Blon, su Hotchkiss 35 hp; Maurice Fournier, su Clement Bayard 35 hp; Vincenzo Lancia, su Fiat 24/40 hp; George Pope, su Itala 35/40; Achille Fournier, su Clement Bayard 24 hp. Arrivavano al traguardo in 7, a causa del ritiro di 3 concorrenti durante il circuito delle Madonie da 446,469 chilometri totali che, per limitare la nuvola di polvere ad ogni passaggio delle vetture, era stato innaffiato con una soluzione a base di pece, catrame e bitume, antesignana del successivo asfalto.
Il tracciato partiva da contrada Pistavecchia di Campofelice di Roccella e toccava Cerda, Caltavuturo, Castellana, Petralia Soprana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano, per poi tornare al punto di partenza, snodandosi attraverso 148,823 chilometri da ripetere per tre volte. Come premio Cagno incassava, oltre alla targa in oro massiccio, 30mila franchi, sempre del metallo più prezioso. La gara, promossa dall’imprenditore siciliano del vino marsala Vincenzo Florio -che già l’anno precedente, 1905, aveva patrocinato a Brescia, dal 2 al 10 settembre, la Coppa Florio, con premio da 50mila lire- andrà avanti per 61 edizioni, fino alla soppressione, nel 1977.
L’Itala, casa fondata nel capoluogo piemontese nel 1903 da Matteo Ceirano, in modello 35/45 hp, simile a quello portato al trionfo da Cagno, verrà resa immortale dal principe Scipione Borghese con l’autista Ettore Guizzardi e l’inviato del Corriere della Sera Luigi Barzini nel raid automobilistico dell’anno successivo, 1907, dal 10 giugno al 10 agosto, da Pechino a Parigi, percorrendo 16mila chilometri di territorio impervio.