ALTITUDINI
Fiori bellissimi nei Parchi, occhio a quelli velenosi
La primavera in montagna, con le abbondanti piogge dell’ultimo mese, si è vestita di tutti i colori più belli
La primavera in montagna con le abbondanti piogge dell’ultimo mese si è vestita di tutti i colori più belli. Le fioriture sono strepitose e il verde dei prati sfuma in tonalità che la siccità ci aveva fatto dimenticare. È dunque il periodo dei fiori sui nostri bellissimi altopiani e sulle pendici dei monti. Salendo a Campo Imperatore giorni fa sulle pendici della Cima Faiete ho visto distese di orchidee gialle e viola, sulla Piana del Morgione alla Majella un’infinità di asfodeli, sulla cresta della Scindarella centinaia di fiori di Pulsatilla montana, sul Velino prati celesti di Vedovella e al Parco Nazionale d’Abruzzo un miscuglio di ranuncoli e primule gialle. È bene ricordare che nessun fiore va raccolto nei Parchi che sono così belli e così ricchi proprio perché la natura riesce a fare il suo corso senza essere disturbata. Inoltre è facile essere attratti da fiori o frutti per la loro forma o il loro colore o addirittura dall’odore di alcune erbe e/o foglie, ma occorre fare attenzione. Alcune piante infatti sono tossiche per l’uomo. Giorni fa alla Majella mi sono imbattuta nei fiori del Sigillo della Madonna o Sigillo di Salomone comune (Polygonatum odoratum) Asparagaceae.
Presto quei fiori daranno i frutti che sono palline blu scuro che possono trarre in inganno: sono tossici se ingeriti, contengono saponine. Lo scorso anno nella riserva della Duchessa mi imbattei in un frutto rosso bellissimo (Berretta del prete, fusaggine -Euonymus europeaus) anch’esso è tossico per il contenuto in evonimoside, un glucoside cardioattivo e alcaloidii. Il crocus autunnale (Colchicum autumnale, falso zafferano) che fiorisce a fine estate, contiene colchicina, un alcaloide altamente tossico. Per non parlare poi delle erbe urticanti e le altre decine di piante e funghi tossici. Occorre dunque prestare attenzione e nel dubbio astenersi sempre dal toccare o raccogliere piante che non si conoscono pensando a usi culinari. I Parchi spesso, anche tramite associazioni, propongono incontri per conoscere la flora e la fauna che abbiamo la fortuna di conservare nel nostro Abruzzo dei Parchi, dunque rendiamoci consapevoli di ciò che abbiamo.
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