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24 febbraio

24 Febbraio 2025

Oggi, ma nel 1945, al Cairo, in Egitto, in Parlamento, subito dopo aver tenuto ai deputati il discorso contro l’Asse, che rientrava nel contesto della fase conclusiva del secondo conflitto mondiale, veniva assassinato da Mahmud Essawy, di 28 anni, militante del Partito nazionale, il primo ministro wafdista egiziano Ahmed Mather Pascià, di 57 anni. Quest’ultimo, la cui eliminazione destava enorme scalpore non solo nella terra dei faraoni, ma a livello internazionale, era di origine circassa, era entrato in carica il 10 ottobre 1944, sotto il monarca Faruc I ed era impegnato nell’aspra battaglia contro i rappresentanti della Fratellanza musulmana, che a loro volto lo avevano ricambiato con altrettanto se non con più forte disprezzo.

Loro lo accusavano di aver consentito il ricambio della classe politica favorendo i brogli elettorali nell’ultima tornata di consultazioni. Argomento che non trovava riscontri, secondo gli analisti del momento. Il sicario verrà sospettato di essere iscritto alla Fratellanza musulmana, nonostante egli ripeterà più volte di appartenere al Wafd, letteralmente "Delegazione", tra le realtà parlamentare egiziane più datate, che era anche il partito del defunto. Il Wafd, orientato a centro-destra, era stato fondato nel 191919 ed era andato alla conferenza di Pace di Parigi, post grande guerra, per far valere la causa dell'indipendenza egiziana.

Proprio nel suo ultimo giorno di vita, Mather Pascià (nella foto, particolare, immortalato in uno dei rari scatti esistenti, con il suo inseparabile sigaro e il fez d'ordinanza in testa) aveva dichiarato guerra alle potenze dell’Asse, tra le quali vi era anche l’Italia mussoliniana, poiché proprio il Belpaese e la Germania hitleriana avevano stipulato l’accordo che aveva dato vita all’Asse Roma-Berlino, a Milano, l’1 novembre 1936. Dal quale poi, il 22 maggio 1939, era scaturito il Patto d’acciaio che, il 27 settembre 1940, aveva inglobato anche il Giappone e divenendo Patto tripartito.