Acqua col contagocce Il comitato civico raccoglie 1.200 firme
Guardiagrele, continuano i disagi per le case all’asciutto Giovedì manifestazione al cinema Garden con il prefetto
GUARDIAGRELE. La domenica del ritorno dell’ora solare è stata scandita dall’acqua erogata col contagocce. In alcune zone del centro storico e dell’immediata cinta urbana è tornata intorno alle 13 dopo il distacco avvenuto nella serata di sabato. Rimangono i dubbi sulla potabilità dell’acqua veicolata da una rete esposta alle infiltrazioni di agenti esterni in seguito ai frequenti sbalzi di pressione indotti dai cicli di distacco e ripristino. E ieri mattina i rubinetti sono rimasti a secco fino al primo pomeriggio in molte abitazioni situate appena a valle del serbatoio di Porta San Giovanni. La Guardiagrele assetata risponde in massa all’invito di diffidare la Sasi spa, il gestore pubblico, lanciato dal Comitato civico.
«Una volta messa in mora con la diffida formale», spiega Nello Iacovella, uno dei portavoce del Comitato, «la Sasi non avrà titolo per pretendere il pagamento delle bollette future, fino a quando l’erogazione non tornerà alla normalità».
Domenica in piazza Santa Maria Maggiore è stata raggiunta quota 1.200 firme, e la raccolta continua in questi giorni nelle frazioni e fino a giovedì, quando alle 18 il Comitato ha dato appuntamento ai guardiesi e ai residenti dei cinque centri vicini collegati all’acquedotto dell'Avello per l’atteso incontro al cinema Garden. Invitato d’onore è il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, che da settimane segue da vicino la situazione dopo aver ricevuto a Palazzo del governo una delegazione del movimento spontaneo di cittadini. Tra i sindaci, a assicurare per primo la partecipazione è stato Sandro Salvi, seguito dai colleghi di Orsogna, Alessandro D’Alessandro, Sandro Di Tullio di Filetto e Giuseppe Di Giorgio di Pennapiedimonte.
«A riprova che quella guardiese e del comprensorio dell’Avello è una grande emergenza di risonanza regionale», anticipa Gino Primavera, tra i fondatori del Comitato, «avremo con noi i rappresentanti di diversi comitati di zona costituiti per fronteggiare problemi idrici e una delegazione del Coordinamento abruzzese dei comitati per l’acqua e l’ambiente. Si tratta di movimenti sorti dal basso», osserva l’ex consigliere provinciale, «che come noi sono stanchi di vedere una risorsa fondamentale come l’acqua gestita da carrozzoni manovrati dalla politica, come ha dimostrato anche qualche settimana fa la nomina del nuovo consiglio d'amministrazione della Sasi».
L’insofferenza verso il gestore pubblico cresce di giorno in giorno. Un attivista del Comitato, Angelo Taraborrelli, fa notare in un intervento sul gruppo Facebook del movimento che «la Sasi è arrivata a usare inopportunamente il termine “debitore” riferendosi ai titolari di contratto di allaccio. Si scrive invece “utente”, così come sulla stessa Carta dei servizi si parla di utente e non di debitore. Esistono», fa notare, «la legge sulla privacy e il Codice del consumo, fra l’altro». Il Comitato si muove anche sul fronte delle analisi a campione sull’acqua. «È un interesse dei sindaci», chiarisce Iacovella, «assicurarsi per tempo che l’acqua così come sgorga dai rubinetti è salubre. C’è per questo la Asl, che invierebbe dopo il prelievo i campioni all’Arta».
Francesco Blasi
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