Al voto in cento municipi Esercito di candidati: 4.760
Sfide da palcoscenico a Teramo e Pescara, cinque le città con il ballottaggio Debutta la doppia preferenza di genere ma le donne in lista restano poche
CHIETI. Cento, cifra tonda. Tanti sono i centri abruzzesi in cui il 25 maggio si voterà per le Comunali, oltre che per Regionali ed Europee; un terzo dei municipi ma con un peso specifico ben più alto, visto che vi risiede mezzo milione di abruzzesi su 1,3, di cui 210mila in provincia di Pescara, 194mila nel Teramano, 95mila nel Chietino e 1.953 in provincia dell’Aquila dove verranno rinnovati solo tre Comuni. I candidati sono un esercito: 4.760. A mezzogiorno di ieri, quando negli uffici elettorali è suonata l’ultima campana, erano state depositate 337 liste, a sostegno di 281 candidati sindaco e con 4.479 persone in corsa per consigli comunali decisamente ridimensionati dagli interventi normativi degli ultimi anni, solo in parte tamponati dal decreto che ha sospeso il rinnovo delle Province (erano in scadenza Chieti, Pescara e Teramo), fissando in 10 (più il sindaco) il numero minimo di seggi.
Pescara e Teramo perdono otto consiglieri ed eleggeranno un’assemblea civica di 32 membri, mentre Montesilvano passa da 30 a 24. Giulianova e Silvi, gli altri due Comuni che superavano la soglia dei 15mila abitanti al censimento 2011, e che dunque votano con alleanze e doppio turno, calano a 16. Stessa composizione per Pineto e Tortoreto, gli altri due comuni di questa tornata che superano i diecimila abitanti. In tutti gli altri comuni si eleggeranno dieci consiglieri (fino a tremila abitanti) o dodici (da tremila a diecimila).
Non solo tagli. I comuni sopra i cinquemila abitanti sperimentano per la prima volta la doppia preferenza di genere: la possibilità data agli elettori dei comuni sopra i cinquemila abitanti di scrivere non uno, ma due nomi per il consiglio, purché siano di un uomo e di una donna. In caso contrario, di fronte a schede con due indicazioni maschili o due femminili, gli scrutatori scarteranno la seconda. Sono gli effetti della legge 215/2012, volta a riequilibrare la rappresentanza di genere nei consigli comunali e regionali e che ha introdotto anche altre novità sulla par condicio tra i sessi nelle trasmissioni elettorali e alla composizione delle liste, con l’obbligo di rispettare quote minime di genere. La presenza femminile resta ai minimi termini. Dei 281 sfidanti per le 100 poltrone da primo cittadino, le donne sono appena 32. E neppure una nell’intera provincia dell’Aquila.
Non va troppo meglio a Pescara, dove corrono nove aspiranti sindaco, con due sole donne, Enrica Sabatini del Movimento 5 Stelle e la civica Loredana di Paola. Sfidano l’uscente Luigi Albore Mascia (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Pescara Futrura), il presidente della provincia Guerino Testa, che rappresenta l’altro spezzone del centrodestra, con una coalizione formata attorno all’Ncd, Marco Alessandrini per il centrosinistra ufficiale e, ancora, Florio Corneli, Alessio Di Carlo, Roberto De Camillis, Vincenzo Serraiocco.
A Teramo, gli sfidanti del sindaco uscente Maurizio Brucchi, che ha riunito l’intero centrodestra e si presenta forte di sei liste, è più ampia del previsto: è stata ufficializzata anche la candidatura di Giorgio Giannella, in campo con Prospettiva comune. Si aggiunge a Gianluca Pomante (Finalmente Pomante), Fabio Berardini (Movimento 5 Stelle), Manola Di Pasquale (Pd e Teramo Cambia), Berardo Rebuffo (Libera Teramo, di cui è capolista il noto ginecologo Roberto Petrella, inizialmente intenzionato a candidarsi a primo cittadino, e Con Rabbuffo) e Graziella Cordone, (Città di Virtù e Sinistra PartecipAttiva).
Sei candidati a sindaco a Montesilvano, che torna alle urne dopo la sfiducia del sindaco Attilio Di Mattia che nelle ultime ore ha rotto con il Pd e si candida per la civica Montesilvano che vogliamo. Sulle schede azzurre anche i nomi di Manuel Anelli (M5s), Lorenzo Colazilli (Montesilvano l'altracittà), Marco Forconi (Forza Nuova), Francesco Maragno (centrodestra) e Lino Ruggero (centrosinistra).
Ora i documenti passano alle commissioni chiamate a controllare i documenti dei candidati, le firme raccolte e il rispetto delle quote di genere. Controlli e verdetti entro lunedì quando sarà sorteggiato l’ordine sulle schede. (l.t.)